Trump con Epstein |
Cos’hanno in comune Bill Clinton, Donald Trump, Ralph Fiennes, Courtney Love, Dustin Hoffman, Alec Baldwin, Ted Kennedy, l’ex Primo Ministro israeliano Ehud Barak, Phil Collins e Flavio Briatore?
Apparentemente nulla, se non il fatto di comparire – insieme ai nomi di decine di ragazze minorenni in Florida, New Mexico, California, Parigi e Regno Unito, raggruppati alla voce ‘massaggi’ – nel Little Black Book del miliardario e finanziere Jeffrey Epstein, pubblicato per la prima volta da Gawker nel 2015.
Trump ha detto di «non conoscere» il businessman. Ma nel 2002 raccontò al «New York Magazine»: «È un personaggio incredibile, molto divertente. Anche a lui piacciono le donne, anche se devono essere molto giovani».
Nato sessantasei anni fa da una famiglia ebraica di Coney Island, New York, .
negli anni Jeffrey Epstein diviene miliardario e instaura legami con celebrity, uomini d’affari e potenti personaggi politici tra cui Bill Clinton, Donald Trump principe Andrea del Regno Unito, fratello di Carlo. Le sue proprietà includono una delle Isole Vergini e case nell’Upper East Side di Manhattan, a Parigi, nel New Mexico e a Palm Beach, in Florida.
Il Miami Herald pubblica un’inchiesta dettagliatissima che segue la timeline degli eventi, ricostruendo gli incontri nei (raccapriccianti) particolari grazie ai racconti delle presunte vittime: ottanta donne hanno detto di essere state molestate da Epstein dal 2001 al 2006,
Le ragazze adescate in generale sono povere, e provengono da orfanatrofi o famiglie disagiate e problematiche:L’FBI raccoglie le testimonianze di trentasei ragazze molestate da Epstein (ma negli anni ne emergeranno di nuove, arrivando in tutto ad almeno un centinaio), che portano a un’accusa federale di cinquantatré pagine.Nel 2006 Jeffrey Epstein viene incriminato dalla polizia di Palm Beach con quattro capi d’accusa per attività sessuali illegali con minori, ma la sua influente squadra legale riesce a negoziare un (contestato) accordo con la Procura, il «non-prosecution deal» siglato nel 2008 con l’allora pubblico ministero dello stato della Florida, Alexander Acosta. L’accordo, previsto dall’ordinamento statunitense prevede che il pubblico ministero accetti di non perseguire un accusato in cambio del suo impegno a non reiterare il reato. Il 30 giugno il miliardario si dichiara colpevole di istigazione alla prostituzione di minori e istigazione criminale alla prostituzione in un tribunale di Palm Beach, venendo condannato a diciotto mesi di carcere e iscritto nel registro dei molestatori sessuali della Florida.
Per questo scandalo Trump ha dovuto sostituire il Segretario del lavoro.
- Acosta è stato messo sotto accusa per il suo ruolo nel patteggiamento di Jeffrey Epstein oltre un decennio fa quando era un avvocato americano in Florida.
L’intento del non-prosecution deal – che garantisce l’immunità pure a «qualsiasi potenziale complice» – è piuttosto chiaro: coprire tanti di quei nomi presenti sul suo little black book, nomi che altrimenti sarebbero risultati coinvolti nelle sue feste, nei suoi viaggi nonché ospiti abituali delle sue residenze. Acosta, che sarebbe poi diventato Segretario del Lavoro sotto la presidenza Trump, tiene segreto l’accordo alle vittime, che ne vengono a conoscenza a cosa fatte, quando viene data la notizia in tribunale. In tal modo viola la legge sui diritti delle vittime,
LE NUOVE ACCUSE Il caso ha avuto una svolta lo scorso sabato con l’arresto di Epstein, avvenuto all’aeroporto di Teterboro, in New Jersey, di ritorno da un viaggio in Francia sul suo aereo privato. Lunedì Epstein è stato incriminato da un tribunale di New York per traffico sessuale e associazione a delinquere finalizzata al traffico sessuale. Le nuove accuse riguardano nuove vittime e nuovi crimini, e sostengono che tra il 2002 e il 2005 Epstein abbia reclutato consapevolmente ragazze minorenni, dai 14 anni in su, non solo nella sua villa di Palm Beach ma anche in quella di Manhattan, dove avrebbe abusato sessualmente di loro
Le nuove accuse potrebbero coinvolgere anche dei complici. Epstein rischia fino a 45 anni di carcere e i pubblici ministeri hanno chiesto anche la confisca della sua enorme villa a Manhattan, del valore di 77 milioni di dollari. Epstein si è dichiarato non colpevole; il giudice distrettuale Richard Berman ha fissato l’udienza sul suo eventuale rilascio su cauzione per il 15 luglio, cosa fortemente avversata dal pubblico ministero: i beni di cui dispone (un’enorme ricchezza oltre a 15 auto, 2 aerei privati e tre passaporti) gli consentirebbe di lasciare facilmente il paese.
il 25 luglio Epstein viene trovato ferito e semicosciente nella sua cella del Metropolitan Correctional Center di New York e portato in ospedale: secondo gli investigatori il miliardario potrebbe essersi ferito di proposito, per ottenere un trasferimento fuori dalla prigione, ed è ora di nuovo in cella, sotto sorveglianza, dove continua a dichiararsi non colpevole e resta in attesa di processo.
Un dirty boock che conferma, ancora una volta, la dissolutezza di uomini molto facoltosi. Un verminaio, di cui ho letto per caso su 'Business insider', che in Italia sta passando sotto silenzio.
La giornalista Marianna Tognini , autrice dell'articolo, commenta :
Ciò che però salta subito all’occhio è il parallelismo con il già citato caso Weinstein, e la scarsa risonanza che, in confronto, le vicende di Epstein hanno avuto in Italia. le azioni di Epstein non sono riuscite a suscitare un decimo dello scalpore, nonostante le vittime fossero minorenni. A questo punto sorge il dubbio legittimo che l’indignazione venga alimentata dalla notorietà dei personaggi coinvolti, nel caso specifico troppo circoscritti al suolo americano e comunque non famosi: chi sono le tante Jane Doe accusatrici di Epstein? Come possono dal basso della loro identità sconosciuta diventare portavoce di un movimento?
Il problema forse sta proprio lì, nel non aver dato loro l’importanza che avrebbero meritato e nell’averle fatte apparire di serie b, perché lontanissime dal glamour hollywoodiano: vista così sembra la classica questione dei ‘due pesi due misure’, che aggiunge ulteriore squallore a una storia sordida e oscena.
Se siete arrivati fino a qui, sono contenta!
Se siete arrivati fino a qui, sono contenta!
4 commenti:
La scarsa risonanza in Italia si spiega forse col fatto che gli scandali sex... non fanno più notizia. Inoltre Weinstein faceva parte del mondo del cinema, Epstein della finanza.
Ma uno che cacchio butta a fare il sangue per diventare miliardario se poi non si può neanche scopare come minimo un centinaio di fresche fanciulle all'anno? E andiamo!
non so perché, c'entra certamente la risonanza del nome delle vittime ma, e sarebbe peggio, forse ci stiamo adeguando a queste cose e le archiviamo nell'enorme calderone della "normalità". (dio non voglia, eh, che sia vero)
Noi miliardari concordiamo in pieno!!!
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