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28 luglio 2022

Non può essere un cane.

 https://www.repubblica.it/politica/2022/07/26/news/la_gioventu_di_meloni_ai_ritrovi_neonazisti_con_ultras_e_pregiudicat

Perchè  Letta non mostra questi raduni fascisti? Non sarevbbe corretto, o pensa che sia meglio tacere per 'non svegliare il GATTO che dorme? '




26 luglio 2022

 

ROMA - Glielo hanno promesso, forse anche per giustificare il fatto di averlo lasciato ai margini durante le ore cruciali che hanno portato alla cacciata di Draghi. Ma adesso Silvio Berlusconi ci crede. "A ottobre sarai Presidente del Senato", gli ha assicurato Matteo Salvini subito dopo il blitz. È la moneta di scambio per l'estromissione dell'ex banchiere. Silvio Berlusconi sullo scranno più alto di Palazzo Madama. "Avremo la maggioranza assoluta, nessuno potrà impedirlo", gli sussurrano i pochi big azzurri - Licia Ronzulli, Marta Fascina, Antonio Tajani, Anna Maria Bernini, Paolo Barelli - che lo circondano. Il risarcimento dopo l'estromissione dal Parlamento nel 2013. La cura dopo la delusione della fallita elezione al Colle, che lo aveva lasciato nella prostrazione più nera. Stavolta, però, il Cavaliere ci crede. In queste ore l'ha ripetuto a chiunque, "dovevo diventare Presidente della Repubblica, nessuno può vantare la mia storia, quindi adesso...". L'ha ribadito anche a Meloni, due giorni fa a Villa Grande: "Alla Presidenza del Senato ci tengo, Giorgia".


Dopo il Colle: lasciare tutto o la riscossa

Un passo indietro. Dopo la sconfitta nella corsa per il Quirinale (mai nata, mai realmente esistita), Berlusconi barcolla tra due sentimenti: lasciare tutto, oppure ottenere riscossa. L'unica possibile, quella ritagliata per lui in questi mesi amari, è la Presidenza del Senato. La seconda carica dello Stato, un gradino sotto Sergio Mattarella. È la postazione che i falchi azzurri (e Salvini) gli indicano come tappa intermedia per tenere vivo il sogno del Colle, sussurrandogli scenari inesistenti: tocca a te, se il Presidente dovesse dimettersi anzitempo dal secondo mandato. È anche una posizione che un uomo dell'età del leader azzurro può gestire, avvalendosi dei numerosi vice che di norma presiedono l'Aula.

Avete notato che l'ho sottolineato col colore dedla 'merda'?

Non è bastato che abbia rovinato, già una volta, la reputazione dell'Italia.A volte temo che prima o poi darò i numeri. NON CE LA FACCIO PIU'

Avete mai ascoltato la Barzelletta della mela raccontata da Berlusconi?

Se non la conoscete, trovatela e ascoltatela : lui è esattamente così sporco e sconcio.



18 luglio 2022

Le ANGURIE AL GOVERNO? Meloni, solo una tessera da giornalista. E la storia e la cultura e un'infarinatura di economia', dove le mettiamo?

 

Contro il mito di Meloni: una post-fascista che piace ai media e alla destra peggiore

Giorgia Meloni futura premier? Giorgia Meloni politica affidabile per l’Europa e l’Occidente? Con la leader di Fratelli d’Italia torna in scena il vecchio inossidabile copione: le classi dirigenti in soccorso dei vincitori. Anche se a dire il vero finora Giorgia Meloni non ha vinto proprio niente. Giornali, editori, media e politici influenti – insomma, in senso lato, le classi dirigenti – le tributano gli onori della vittoria nelle elezioni amministrative di domenica scorsa, e poco importa se il suo partito in realtà sia superato abbastanza nettamente dal Pd, e che i suoi candidati sindaci non abbiano ottenuto chissà quali exploit nelle città , oltretutto, dove il centrodestra già governava. Ma ormai è un mantra: dopo Draghi sarà il tempo di Meloni.

Viene da chiedersi perché tutta questa apertura di credito nei confronti di una esponente che non solo proviene ma raccoglie attorno a se il mondo post-missino e post-fascista. E tutto questo mentre dalla Spagna in un comizio con gli amici neo-franchisti di Vox offre il peggio di quella cultura: “Sì alla famiglia naturale, no alle lobby Lgbt, sì all’identità sessuale no all’identità di genere, sì ai valori universali cristiani, no alla violenza islamista”. Dimenticando – per inciso – che parla in un Paese che tra i primi ha riconosciuto i diritti (e i matrimoni) gay, mentre nel Parlamento italiano fa di tutto per osteggiare, assieme al sodale Salvini, persino una legge contro l’omofobia. Per non parlare dei “valori cristiani“, tra i quali il Papa ricorda ogni giorno l’accoglienza, mentre lei ripete no, no e no “all’immigrazione massiva”. Per concludere col credo sovranista: “Sì alla sovranità del popolo, no a Bruxelles”, in mezzo alle ovazioni dei neofascisti.

Quella strana indulgenza per la post fascista

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni

Eppure Meloni continua a riscuotere credito anche tra intellettuali e pensatori che si considerano liberali. Tempo fa, sul Corriere della Sera, Ernesto Galli Della Loggia si è prodigato in consigli per rendere la leader di Fratelli d’Italia pienamente accettabile dall’establishment. Meloni ringrazia ma va avanti per la sua strada: con gli amici neo-fascisti che non rinnega, persino quelli delle formazioni più estremiste.

Forse ha tratto in inganno la scelta netta compiuta in occasione della guerra in Ucraina contro l’aggressione russa e accanto all’Europa e alla Nato. E tempo prima l’adesione nel Parlamento europeo al gruppo dei Conservatori di cui è diventata presidente. Con indubbio fiuto politico, la leader di Fdi si è tenuta alla larga dalla perdente Marine Le Pen e ha abbracciato il vincente Victor Orbán. E poco importa se il leader ungherese sia il leader europeo più vicino a Putin.

La vera domanda è quanto durerà il “fenomeno Giorgia” . Oggi è sulla breccia ma certo non è invincibile. In fondo le classi dirigenti si sono innamorate prima di lei anche di Matteo Salvini, il “Capitano” e (in parte) di Giuseppe Conte, e si è visto come sta andando a finire. La partita è appena all’inizio e non è detto che i favoriti (in senso lato) alla fine riescano sempre a vincere.

Purtroppo i favoriti, quelli dal piglio deciso, troppo  spesso riescono a vinceere. Ricordate Hitler e Mussolini?

Finiscono poi in malo modo, ma quanti soprusi , nel frattempo.