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31 marzo 2020

RESILIENZA

Un bell' articolo, interessante e  incoraggiante
Cos'è la resilienza? Secondo gli psicologi basterebbe un po’ di resilienza per fare fronte a batoste e sconfitte della vita
Grande esempio resilenza è quello di Alex Zanardi, pilota al quale, in seguito a un incidente in pista, sono state amputate le gambe
. «Quando mi sono svegliato dopo l’intervento», ha detto il campione paralimpico, «ho guardato la metà che era rimasta, non la metà che avevo perso».Oggi la parola resilienza appare nuova e, come rileva l’Accademia della Crusca, va sempre più di moda. In realtà ha origini antiche e derivano dal latino «insilire», ovvero saltare su o risalire
. «Si tratta di un talento chiave, soprattutto in un’epoca come quella odierna, caratterizzata da precarietà e incertezza crescenti». Per rendere meglio l’idea alcuni esperti hanno paragonato la resilienza al sistema immunitario, che protegge l’organismo dagli agenti patogeni senza comprometterne il funzionamento, ma, anzi, rafforzandolo dopo ogni malattia
.

Ma resilienti si nasce o si diventa? Un po’ entrambe le cose. Gli esperti hanno evidenziato alcuni tratti della personalità correlati alla resilienza, come: ottimismo,autostima fiducia,gratitudine,
Le ultime ricerche di Paul Zak, fondatore e direttore del Center for Neuroeconomics studies della Claremont Graduate University, Stati Uniti, mostrano che il cervello ha un «interruttore» per accendere e spegnere la fiducia, alimentato dall’ossitocina, l’ormone dell’empatia e del legame, che si può, con appositi esercizi e terapie, incrementare. Ne consegue che, almeno in parte, la resilienza è come un muscolo, che si può allenare e potenziare.

Più sei estroverso e di buon umore, più sarai resiliente
Siete introversi, egoisti, asociali, privi di empatia e gratitudine? Fatevi prescrivere dal medico, vagonate di ossitocina.

30 marzo 2020

Sin verguenza

 PROSTITUZIONE IN TV.

Voi cosa farete?

Qual è la prima cosa che farai appena potrai uscire? Le risposte dei bambini chiusi in casa per il coronavirus


Abbiamo provato a chiedere ad alcuni bambini e ragazzi quale sarà la prima cosa che faranno appena potranno uscire dopo l'emergenza coronavirus. “Rivedere i nonni” è il desiderio preferito. Ma moltissimi sognano di giocare all’aria aperta e di rivedere gli amici. Di mangiare il gelato e di partire per una vacanza. E, inaspettatamente, tanti hanno un’aspirazione insospettabile fino a qualche tempo fa: tornare a scuola.

Me lo sono chiesta anch'io . La mia risposta?
Vorrei tornare  su un'isola bellissima, la Giamaica, circondata da un mare caldo e cristallino, immersa in una natura lussureggiante, che definirei 'lussuriosa'. Mi nutrirei di frutti e bacche , tra cui l'uva del mare, il Kino, dal sapore acidulo e dissetante.
E dormirei sotto le stelle, col mio cane vicino.
E voi, cosa fareste, anzi cosa farete?

29 marzo 2020

Supporti ai nostri bisogni



https://www.wired.it/play/cultura/2020/03/28/storia-carta-igienica/?utm_source=wired
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Breve storia della carta igienica


Nata in Cina nel medioevo è un oggetto di cui non possiamo fare a meno, e non è la prima volta che gli scaffali di un Paese (come gli Stati Uniti)  ne restano sprovvisti 


Da noi si fatica a trovare lievito e farina, come all’inizio era successo con l’amuchina. Ma in alcuni paesi l’emergenza coronavirus ha creato scarsità sugli scaffali di un altro bene: la carta igienica, mentre ci concediamo di sorridere vedendo che la carta igienica sembra un problema solo dove non c’è il bidet, vale la pena chiedersi da dove è venuto e come si è evoluto questo oggetto così fondamentale. Nata in Cina nel medioevo è un oggetto di cui non possiamo fare a meno, e non è la prima volta che gli scaffali di un paese (come gli Stati Uniti durante l'emergenza coronavirus) ne rimangono sprovvisti...


Foglio dopo foglio, il costume si diffuse nel paese, tanto che nel nono secolo uno studioso arabo stigmatizzava i cinesi per il fatto che non si lavavano dopo essere andati in bagno, ma usavano solo la carta. Più o meno le stesse parole cui noi oggi ci distanziamo da tutti coloro che non hanno il bidet.Come faceva il resto del mondo senza carta igienica? Paese (e tempo) che vai, usanza che trovi. Gli antichi romani usavano una spugna attaccata a un bastone, che poi immergevano in acqua salata o aceto. La cosa peggiore è che questo oggetto (tersorium) era in comune. In generale, nella storia sono stati usati diversi tipi di materiali assorbenti (dagli stracci alle corde, al muschio, alle pelliccie) ma anche strumenti rigidi appositi:  e alla fine si affermò anche il familiare rotolo.pietre, pezzi di ceramica, e… conchiglie 

Personalmente, ricordo la scarsità e anche il costo  piuttosto elevato della carta igienica durante gli anni 
dopo la seconda Guerra Mondiale, per cui in molte case si usavano le schedine del Totocalcio, ma per fortuna eravamo in Italia e la stragrande maggioranza delle famiglie aveva il bidet (perlomeno quelle che io frequentavo).

BIDET -  bidet, termine che indica anche il pony.
Ideato dai francesi e poi rinnegato, l'Italia lo adottò con 
.entusiasmo Perché agli stranieri non piace il bidet?

Fortune e fallimenti del bidet: inventato in Francia nel Diciassettesimo secolo, ritenuto indispensabile in Italia, non ha avuto stessa sorte nel resto del mondo.Delizia degli italiani in casa, croce degli italiani all’estero. Il bidet. Un oggetto che (giustamente) riteniamo indispensabile peritaliana” l’igiene personale. Diventato nel tempo, per dirlo con la Bbc, “un simbolo universale della supremazia igienica

Decreto ministeriale del 5 luglio 1975, che all’articolo 7 recita: “Per ciascuno alloggio, almeno una stanza da bagno deve essere dotata dei seguenti impianti igienici: vaso, bidet, vasca da bagno o doccia, lavabo”)  Lo sapevate? Io no.; ancora, l’Italia è il paese in cui è utilizzato più di frequente, seguito da Portogallo e Francia. Quasi nessuno, invece, lo usa in Germania, Regno Unito e Stati Uniti, soprattutto per le ragioni sopra citate. In Giappone il bidet è sostituito da un water ibrido, il cosiddetto washlet

E poi diciamocelo, anzi diciamoglielo a 
certi trogloditi che il bidet è indispensabile anche in molte altre situazioni!