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28 giugno 2022

 

LA NASA INVIERÀ DELLE IMMAGINI DI NUDO NELLO SPAZIO PER ATTIRARE GLI ALIENI

NOOO!




  Un mio ricorremte desiderio: Vorrei che l’Unesco, che hascopo di identificare e mantenere la lista di quei siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale., facesse qualche eccezione e, oltre ai luoghi bellissimi ma statici, nominasse anche qualcosa di utile e ‘palpitante’, che fa parte della natura, come i cani.Le ‘PROFESSIONI’ dei cani

Cani da assistenza

Cani da lavoro che assistono persone con disabilità

 vivono accanto alle persone con disabilità e le supportano nelle attività della vita quotidiana. Le aiutano ad esempio a fare la spesa, ma anche a spogliarsi e a vestirsi, si occupano di accendere o spegnere la luce e le aiutano ad aprire le porte: il loro compito è quello di essere d’aiuto quando necessario. Un cane da assistenza viene addestrato in vista del supporto da offrire a una persona in particolare: i più conosciuti sono i cani guida per persone cieche

Cani guida

I cani guida appartengono alla categoria dei cani da assistenza. Sono cani che facilitano la mobilità di persone cieche o ipovedenti. Per chi ha difficoltà visive o non è affatto in grado di vedere, orientarsi al di fuori di un ambiente familiare può essere molto difficile. È in questi casi che intervengono i cani guida, pronti ad accompagnare i loro padroni nella vita quotidiana. Un cane guida viene di norma addestrato per casi specifici: la formazione può durare dai sei ai nove mesi, a discrezione del centro di addestramento.
i cani da lavoro

Cani da allerta medica

Anche i cani da allerta medica appartengono al gruppo dei cani da assistenza. Tra di loro ricordiamo ad esempio i cani da allerta per diabetici: sono cani in grado di rilevare sbalzi della glicemia. Alcuni studi hanno infatti dimostrato che i cani reagiscono quando notano una ridotta saturazione di ossigeno nel sangue, e sono in grado di accorgersene grazie alle loro orecchie molto sensibili, capaci di avvertire un eventuale cambiamento a livello di respirazione. Qualora la glicemia dovesse scendere a livelli critici, il cane avverte in tempo il suo padrone, che può così correre ai ripari assumendo del glucosio o altri tipi di zucchero.

Cani da salvataggio

I cani da salvataggio sono conosciuti anche come “cani da ricerca”. Sono addestrati per prestare servizio in diverse situazioni e devono aver superato uno specifico esame per cani da salvataggio. Molto famosi sono i cani da valanga e i cani da catastrofe; questi ultimi si occupano della ricerca di sopravvissuti tra le macerie. Altri esempi sono i cani impiegati per le ricerche in aree di grande estensione e i cani da salvataggio in acqua, capaci di rintracciare persone disperse nei fiumi o in altri specchi d’acqua.
I cani da lavoro

Cani da valanga

I cani da valanga appartengono al gruppo dei cani da salvataggio. Sono impiegati nella ricerca di persone travolte e sepolte da una valanga. Anche se esistono strumentazioni in grado di localizzare persone sepolte dalla neve, il naso sensibile del cane resta sempre il più affidabile. Col loro formidabile fiuto, infatti, i cani sono in grado di individuare persone sepolte sotto quattro metri di neve

Cani al servizio della sicurezza

Cani poliziotto

Anche la Polizia di Stato si serve dell’aiuto dei nostri amici a quattro zampe. I cani poliziotto seguono precise tracce, sono in grado di individuare prove, esplosivi, droghe o altre persone, oltre ad avere il compito di difendere gli agenti di Polizia.

Cani in servizio presso le dogane

Come i cani poliziotto, anche i cani in servizio presso le dogane appartengono ai cani al servizio di organizzazioni statali. Supportano il lavoro degli agenti in dogana e sono in grado di individuare prodotti che non possono passare i confini nazionali, come ad esempio droghe o sigarette.

Altri cani da lavoro

Cani da pastore e cani da protezione delle greggi

I cani da pastore sono impiegati per la conduzione di greggi o di mandrie di animali da allevamento, come ad esempio pecore o mucche. Il loro compito è quello di tenere unito il gregge o la mandria, perché è all’interno del gruppo che l’animale singolo è più al sicuro dalle minacce esterne
Cani da caccia
esistono svariate tipologie di cane da caccia. I cani da ferma, ad esempio, segnalano la preda al cacciatore con la loro particolare postura: il cane si ferma, resta in silenzio, per poi sollevare e flettere una zampa anteriore. Sempre tra i cani da caccia, troviamo anche i cani da riporto, che raggiungono la preda colpita dallo sparo del cacciatore e la riportano indietro.
Cani da guardiaI cani da guardia sono cani da lavoro che sorvegliano un determinato territorio, che può essere una casa, un appezzamento di terra o anche un pascolo con degli animali. L’area che sorvegliano è di solito recintata e la presenza di intrusi viene segnalata abbaiando o difendendo il territorio con un attacco diretto.
Pet therapy 
Il ruolo del cane impegnato nella pet therapy è quello di contribuire al miglioramento delle condizioni psico-fisiche di un soggetto, attraverso l’interazione esistente fra lui e il conduttore e fra la coppia cane-conduttore e l’utente.
Ci sono poi i cani utili alla scienza , quindi all’umanità, che possono identificare alcune malattie

Cancro
I cani sono in grado di percepire lievissime variazioni ormonali e chimiche del nostro organismo, e sono numerosi gli esempi di tumori percepibili dall’olfatto dei cani, da quello della pelle a quello del seno. È già stato dimostrato come i cani siano in grado di distinguere le urine di persone ammalate di cancro da quelle di persone sane, ma nonostante numerose ricerche sviluppate negli ultimi 10 anni non è ancora chiaro quali siano i composti chimici che i cani percepiscono e quindi se siano in grado di distinguere i diversi tipi di tumore.

Narcolessia

Si tratta di un problema cerebrale che colpisce il controllo dei cicli di sonno e veglia: chi ne è affetto può crollare addormentato in qualsiasi momento, con tutte le pericolose conseguenze del caso. In uno studio pubblicato nel 2013 alcuni ricercatori hanno dimostrato come alcuni cani opportunamente addestrati possono cogliere e prevedere un attacco di narcolessia attraverso l’odore della pelle e del sudore delle persone e agire di conseguenza, per esempio proteggendo la persone colpita o attivando i soccorsi

Convulsioni ed epilessia

È uno degli ambiti più controversi e ancora da investigare: ci sono chiare evidenze del fatto che alcuni cani siano in grado di prevedere l’insorgere di un attacco di convulsioni o epilessia, ma non è ancora chiaro quali siano i segnali che allertano l’animale – se una variazione chimica nell’organismo della persona o qualche suo comportamento esteriore seppur impercettibile – e quindi come sia possibile formare cani che siano regolarmente in grado di prevedere l’insorgenza di un attacco di convulsioni.

Diabete
È appunto il caso di Jedi e Luke, il bambino diabetico: è ormai assodato che i cani sono in grado di cogliere abbassamenti critici di zucchero nel sangue e avvisare per tempo i soccorsi nel caso di ipoglicemia pericolosa
 La storia di Luke, un bambino americano diabetico e del suo cane Jedi, un labrador addestrato per aiutare le persone malate di diabete, è davvero di quelle da raccontare, come ha fatto anche la CNN.
Luke aveva 5 anni quando gli è stato diagnosticato il diabete, una malattia che impedisce al corpo di mantenere al giusto livello la glicemia, il livello di zuccheri nel sangue, e che può avere conseguenze anche drammatiche se non monitorata costantemente. Normalmente il controllo della glicemia avviene attraverso delle piccole punture sulle punta delle dita, e Luke si è sottoposto a questo piccolo dolore già 40mila volte in vita sua,. Ma da quando c’è Jedi le cose sono cambiate, e in meglio: Jedi infatti è in grado di percepire le variazioni dei livelli di glucosio nel sangue del suo padroncino diabetico e di avvertire i genitori di Luke, che poi controllano la glicemia con l’apposito apparecchio e premiano Jedi con qualche snack, gioco o coccola.
Quello che i genitori non potevano immaginare è che Jedi una notte avrebbe letteralmente salvato il piccolo Luke: il bambino aveva infatti accusato un drastico e repentino calo di zuccheri nel sangue e Jedi, che dormiva al suo fianco, è corso nella camera dei genitori, è saltato sul letto e ha svegliato Dorrie avvisandola del pericolo.La mamma di Luke in quell’occasione ha capito immediatamente ciò che le stava comunicando Jedi, è corsa nella camera di Luke è intervenuta prontamente per riportare in equilibrio il livello 
di glucosio di Luke.
 
Cosa dice la scienza
L’ultima frontiera per uno sfruttamento buono delle capacità olfattive dei nostri amici pelosi è quella medica: 
Pubblicato il: 14/11/2016 12:50
La ricerca targata Humanitas protagonista 

al Parlamento europeo come “esempio di 
innovazione in ambito sanitario e scientifico”. 
Uno studio sulle virtù diagnostiche dell’olfatto 
dei cani nel cancro della prostata viene presentato 
il 15 novembre ai parlamentari europei e alla 
Commissione Salute e Ricerca, annuncia l’Irccs 
di Rozzano (Milano). Il lavoro, già pubblicato 
su riviste scientifiche internazionali,
 è stato avviato nel 2012 da Gianluigi Taverna, 
responsabile di Urologia all’Humanitas Mater 
Domini di Castellanza (Varese), con la 
collaborazione del Centro militare veterinario 
di Grosseto (CeMiVet) e il patrocinio dallo 

Stato Maggiore della Difesa.

La prima fase della ricerca si è conclusa con 
successo, ricordano dall’Istituto milanese. 
Gli autori hanno analizzato campioni di urine 
di oltre 900 persone fra pazienti con carcinoma 
della prostata, soggetti sani oppure malati colpiti 
da neoplasie non prostatiche o da patologie 
non tumorali. E’ emerso che cani rigorosamente 
addestrati sono capaci di riconoscere la presenza 
di un cancro della prostata con un’accuratezza 
del 98%, semplicemente annusando un 
campione di urina dei pazienti.

 

Anatomicamente il cane presenta 225 milioni di recettori 

all’interno del proprio naso a differenza
 dell’uomo che ne possiede solamente 5 milioni, per cui 
il suo olfatto  quarantaquattro volte più
 sviluppato del nostro. L’evoluzione ha fatto si che le 
narici mobili lo possano aiutare nel capire
 la provenienza dell’odore e non avendo bisogno di respirare, annusando, l’odore arriva con continuità e con intensità sempre maggiore all’interno 
della camera nasale. L’annusare, per loro, è l’equivalente 
del nostro leggere un giornale, gli odori su un albero 
o su un palo servono a tenere aggiornato il soggetto sulle novità. 

Io manderei queste immagini : faremmo senza dubbio, una assai migliore figura.