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25 agosto 2019

BRUCIA



Stiamo perdendo l’Amazzonia. Non sarà domani, non sarà tra cinque anni, ma “tra dieci, è garantito”. Parola dello scienziato brasiliano Ricardo Galvão, a cui va il merito di avere diffuso i dati del 2019 sulla deforestazione della foresta pluviale brasiliana, che gli sono costati la carriera all’Inpe, l’Istituto nazionale per la ricerca spaziale brasiliana, di cui era direttore. Il presidente Jair Bolsonaro lo ha licenziato.Giù gli alberi, a fuoco la terra e via libera agli agricoltori con bestiame all’insediamento e pascolo nelle terre della foresta pluviale, anche in quelle dei popoli indigeni. L’obiettivo: trasformare le terre amazzoniche in pascoli per l’allevamento del bestiame.. Bolsonaro nega il disastro ambientale e anche il cambiamento climatico, ma il suo insediamento corrisponde proprio all’inizio dell’agonia del polmone verde


Mandato presidenziale


Non appena insediato, ha promosso azioni volte a diminuire i diritti delle persone omosessuali, bisessuali e transessuali. Uno dei primissimi provvedimenti govenativi è stato quello di escludere le persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) dal raggio di azione del ministero delle Donne, della Famiglia e dei Diritti Umani.[14] Ha eliminato dalle linee guida governative per la promozione dei diritti umani le persone LGBT che erano menzionate accanto alle "donne, i bambini e gli adolescenti, i giovani, gli anziani, i disabili, i neri, le minoranze etniche[15] e sociali".[14]
Una delle sue prime azioni come presidente, è stata aumentare il salario minimo da 954 a 998 Real brasiliani. Inoltre ha approvato la vendita di 700.000 proprietà statali.
A fine gennaio 2019 il Brasile di Bolsonaro si unisce alla posizione degli Stati Uniti nella crisi presidenziale venezuelana disconoscendo il presidente Nicolas Maduro a favore di Juan Guaidó, autoproclamatosi capo dello Stato ad interim[16].

Controversie

Bolsonaro è stato accusato dai critici brasiliani e stranieri di fascismo[17], di aver impostato una campagna elettorale sulla disinformazione e le fake news, ed è stato avvicinato alle idee dell'alt-right statunitense.[18]
Soprannominato il «Trump brasiliano» e paragonato al filippino Rodrigo Duterte[19], Jair Bolsonaro è noto per le diverse dichiarazioni controverse. Oltre all'apprezzamento per la dittatura militare e a dichiarazioni di disprezzo verso i parenti dei desaparecidos[20], egli ha esposto posizioni reazionarie e ultra-conservatrici su questioni come l'omosessualità, la parità di diritti tra uomo e donna, il razzismo verso i neri, gli indios, il Massacro di Carandiru, i non cristiani, la violenza sessuale, il porto d'armi, l'aborto, l'immigrazione e la difesa dell'ambiente.[21]
«Sarei incapace di amare un figlio omosessuale. Non sarò un ipocrita: preferirei che mio figlio morisse in un incidente piuttosto che presentarsi con un tipo con i baffi.[22]»
(giugno 2011)
«Se vedo due uomini che si baciano per strada, li uccido


Bolsonaro ha espresso il suo sostegno alla tortura e alla pena di morte.

E ora l'ultima infamia di questo delinquente 
Nel mese di agosto 2019 Bolsonaro viene accusato dai media a livello globale in seguito ad uno dei più grandi incendi riguardanti la Foresta amazzonica, tenuto nascosto per settimane e uscito allo scoperto grazie a immagini di San Paolo completamente al buio alle tre del pomeriggio a causa del fumo il 20 agosto, dopo circa quattordici giorni dai primi focolai.
La notizia dell'accaduto, diffusasi soprattuto sui social network, ha scatenato una grande mobilitazione pubblica oltre ad un forte indegno soprattutto riguardo alle ipotesi di colpevolezza del presidente, considerato diretto responsabile anche da note figure come Emmanuel Macron. Queste teorie sostengono che Bolsonaro abbia esortato agricoltori e proprietari terrieri ad appiccare l'incendio con i suoi discorsi riguardo all'economia, come dimostrato il 10 agosto 2019 con un picco di incendi nelle località di Novo Progresso e Altamira.



I dittatori non si smentiscono mai, e tra questi ci metto anche Trump, grande ammiratore de Presidente brasiliano, Bolsonaro, anche lui nega il pericolo dell'inquinamento e dell'aumento del calore climatico.

Si credono padreterni , come Hitler e Mussolini e Pinochet e Videla…. tutti razzisti e omofobi , ispirati da un loro personalissimo Dio, e poi le generazioni successive devono riparare ai loro disastri e , nel caso dell'Amazzonia devono intervenire subito.



















7 commenti:

sinforosa c ha detto...

L’uomo sta distruggendo tutto, dopo aver distrutto sé stesso, se non ci si ravvede ne vedremo davvero tante di catastrofi. Buona serata domenicale.
sinforosa

silvia ha detto...

È pazzesco.

Pia ha detto...

Ma davvero tutto ciò?!? Sono basita!
La foresta può anche ricrescere ma il male che si fa alla gente con le manipolazioni ed abusi di potere non potrà essere facilmente riparato.
Spero che non sia tutto vero...mamma mia. 😨
Ciao e grazie di queste informazioni Cristiana.

Tomaso ha detto...

Cara Cristiana, è triste al solo pensarlo, purtroppo è la verità!!! poveri i nostri nipoti e pronpoti!!!
Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso

Cesare ha detto...

Troppi pensano che la responsabilità di conservare il pianeta sia di qualcun altro.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Quanta rabbia e quanto dolore nel vedere l'Amazzonia così gravemente ferita e martoriata.

Dumdumderum ha detto...

"Bolsonaro" è diventato un aggettivo: un bolsonaro ora è un qualunque distruttore ambientale - quindi anche mister gatto-in-testa è diventato un bolsonaro...