Etichette

09 ottobre 2019

Non possono immagiginare e quindi capire.


Altre organizzazioni importanti sono nate nella seconda metà del XX secolo, come i basilischi in Basilicata, la stidda, la Camorra barese in Puglia e nel Lazio la Mafia Capitale, la banda della Magliana e più recente il Clan dei Casamonica.[

Ergastolo duro bocciato, Gian Carlo Caselli: "A Strasburgo non conoscono la storia della mafia"



La Corte dei Diritti umani di Strasburgo ha rigettato il ricorso dell'Italia contro la sentenza che boccia l'"ergastolo duro", ovvero  il "fine pena mai". Gian Carlo Caselli, 46 anni in magistratura, ex procuratore capo di Torino e Palermo, non approva: “È una sentenza pericolosissima. Per la Corte di Straburgo va riconosciuta ai detenuti la possibilità di redimersi e di pentirsi. Ma i mafiosi non ne vogliono sapere di pentirsi. Hanno pronunciato un giuramento a vita. Consentire spazi di libertà vuol dire consentire l'attività criminale". Non solo: "L'isolamento dei mafiosi arrestati ha creato una slavina di pentimenti, ora che il quadro cambia, chi ha voglia di pentirsi ci penserà 300mila volte. La lotta alla mafia subirà dei rallentamenti”.

 La potenza delle mafie nell'Europa che si ostina a ignorarle... 
La pervasività delle nostre mafie sta crescendo vertiginosamente in Spagna, in Bulgaria, in Gran Bretagna, in Germania, in Austria, in Svizzera e in Portogallo. I nuovi gruppi criminali sono particolarmente attivi in molteplici attività delittuose: droga (cocaina, cannabis, droghe sintetiche ed eroina), traffico di esseri umani, traffico di organi e di armi nonché in una serie di operazioni di natura economica che hanno a che fare con le sovvenzioni e gli aiuti comunitari ai vari Stati membri dell’Unione europea. Nell’ultimo decennio le nostre mafie si sono specializzate proprio in frodi comunitarie, reati finanziari e commerciali
...ma non conoscono le stragi mafiose che in Italia, soltanto da parte di " cosa nostra" ha provocato più di 500 vittime, dagli anni '60 al 2002 .

Ideato da Oliviero Toscani, il percorso del Museo inizia con dieci "cabine elettorali" che ripropongono i diversi aspetti legati agli elementi di Cosa Nostra (le stragi, il rapporto della Mafia con la religione, le intimidazioni, la gestione dell’energia e dell’acqua, per poi arrivare a temi come il carcere, il ruolo della famiglia, la politica, l’informazione e la sanità). Il Museo prosegue poi con la sala chiamata “Palermo felicissima”, nella quale Cesare Inzerillo ha riprodotto un vero e proprio abuso edilizio che culmina nella mummia di un morto ammazzato dalla mafia incastonata in un pilone di cemento.




6 commenti:

Giancarlo ha detto...

Potremmo fare come gli Stati Uniti...ho letto quella giuria che ha condannato un serial stupratore a 325 anni di carcere. Ecco sistemati quei parrucconi dell'alta corte.
Buon mercoledi.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Anch'io non ho digerito e neanche compreso questa decisione della Corte europea.

Gus O. ha detto...

Cris, il mafioso che si pente e fornisce informazioni importanti su talpe e infiltrati è un uomo sicuramente pentito perché già sa che fuori del carcere rischia di essere ammazzato per non aver rispettato il patto di sangue dell'uomo d'onore.

cristiana marzocchi ha detto...

E' il minimo che possa fare, magari per evitare il 41bis, ma queste agevolazioni sono estreme. è come se lo Stato si mettesse nelle loro mani.

fulvio ha detto...

Ciao Cri,non credo e non da oggi che se escludiamo i soliti noti,magistrati ,giornalisti o semplici cittadini,pochi in vita e tantissimi uccisi,che lo Stato o parte di esso voglia o sappia veramente combattere il cancro mafioso.
Ciao.fulvio

maris ha detto...

Impressionante la foto della riproduzione della mummia nel pilone di cemento armato. Fa venire i brividi.
Così come mi lascia assolutamnete interdetta la decisione della Corte Europea.
Ma davero non capiscono di cosa si parla e chi vanno ad agevoalre? Bah...