Antisemitismo: “Liliana Segre, ebrea, ti odio”. La senatrice a vita riceve 200 messaggi online di insulti al giorno
Leggiamo da un post una raffica di insulti irriferibili: "Questa (...) ebrea di m. si chiama Liliana Segre, chiedetevi che cazzo a fatto (così è scritto, senza h, ndr) per diventare senatrice a vita stipendiata da noi ed è pro invasione? Hitler non ai (ancora senza h, ndr) fatto bene il tuo mestiere". Come definire questo messaggio? Però viene scritto, letto, circola, resta dov'è. "Mi chiedo perché non sia crepata insieme a tutti i suoi parenti": anche questa frase è dedicata alla senatrice.
Questione minore, questa degli insulti, si obietterà, perché ormai di un linguaggio crudo, volgare, feroce, variamente fascista è piena la Rete. C'è chi augura il cancro all'ex ministro, che ne è guarita, e la procura che chiede di non procedere contro le offese alla coppia Fedez-Ferragni con la motivazione che "sui social si può".
Dichiariamo un senso di malessere, nel riportare le frasi tratte da Internet, ma pensiamo che, oggi più che mai, bisogna tracciare una sorta di "dove siamo" e di "come siamo arrivati" in questo catalogo di deliri, cattiverie, meschinità, dove non mancano i professori.
Ne sono segnalati due. Uno, Sebastiano Sartori, lavora al celebre istituto alberghiero "Barbarigo" di Venezia: "La senatrice a vita Segre sta bene in un simpatico termovalorizzatore". È un ex esponente di Forza Nuova, dice anche che "la Costituzione è un libro di merda buono per pulircisi il culo". Sulla stessa lunghezza d'onda Marco Gervasoni. È un docente di Storia contemporanea all'università degli studi del Molise Qualche esempio: ebrea di professione, stronza, vecchia rincoglionita, sionista pensa ai palestinesi, senatrice senza meriti che lucra sull'Olocausto, vecchia ignorante e in malafede, personaggio squallido, vecchia demente, Alzheimer".
Non pochi tra gli antisemiti digitali se la prendono anche con altri ebrei entrati nella luce dei media ma è la senatrice a subire il record negativo: "Liliana Segre morirà, ma il vittimismo giudaico durerà ancora secoli".
Uno che si firma Paolo Sizzi Lombardista, ed è già condannato nel 2013 per istigazione all'odio razziale e vilipendio al capo dello Stato, quando Liliana Segre pronuncia il suo discorso al Senato, dichiara che "i campi di sterminio sono una fandonia come l'11 settembre"
Questa mareggiata d'odio fa emergere due questioni. Una, se sia democrazia consentire insulti ed espressioni simili, in quanto protette dal diritto fondamentale della libertà di pensiero. O, viceversa, se sia democrazia rendere più difficile, attraverso identificazioni, perquisizioni, eventuali richieste di rinvio a giudizio, la diffusione di razzismo e antisemitismo.
Una spiegazione che riguarda la logica del diritto penale sta nel fatto che a gestire le piattaforme sono aziende americane, quindi si applica il diritto d'Oltreoceano. Però questi "sputi" virtuali volano in Italia, addosso a italiani.
L'ondata di odio varata da Salvini sta dando i suoi frutti MARCI anche su questo argomento, com'era del resto prevedibile
diciamo basta ai liberi insulti
4 commenti:
Odio richiama odio, intolleranza intolleranza, ignoranza ignoranza, volgarità volgarità, cattiveria cattiveria. Ciò che mi lascia basita è come sia possibile che tanti italiani, e fra questi anche tanti che si dichiarano cristiani, possano lasciarsi trascinare, convincere, condizionare da personaggi politici che fanno della loro “politica”
(incoerente, falsa e proiettata ad alzare ancor di più il loro già infinito ego) ripetere all’infinito slogan di odio, intolleranza, volgarità, cattiveria - senza dubbio cause di un’ignoranza infinita e un egocentrismo altrettanto smisurato - addirittura mettendo di mezzo quei simboli religiosi che nulla hanno a che vedere con tali concetti razzisti, fascisti, discriminatori, privi di vera e autentica carità cristiana.
sinforosa
Secondo me bisogna distinguere: se una coppia usa i social per spandere arrogante banalità, e guadagnandoci sopra un sacco di soldi, gli insulti fanno parte del gioco (anche se io non sprecherei mai il mio tempo né per seguirli né per insultarli, per non fare, appunto, il loro gioco, che non mi interessa neanche un po’); mentre insulti schifosi e disumani come quelli rivolti alla Segre o alla Cirinnà sono roba da anni e anni di galera.
Non sono i bifolchi offensivi a far paura, ma i sottili insinuatori di false mezze-verità. Gli offensivi anonimi si qualificano da soli. Le offese gravi e le minacce sono reato.
Cara Cristiana, sai portare in campo cose molto delicate ma necessarie, però attenzione si esce dai binari con facilità, e senza accorgerti sei dalla parte sbagliata, Salvini sta facendo un gioco pericoloso.
Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Posta un commento