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18 ottobre 2019

campacavallo

Turchia, il cannone da 600 colpi al minuto in partenza da Roma verso Ankara

L'embargo sulle forniture militari all'esercito turco non è retroattivo e quindi è tutto in regola. Negli ultimi tre anni l'Italia ha spedito armi e munizioni per circa mezzo miliardo di euro. E continuerà a farlo per rispettare i contratti firmati.


Prima che l'embargo entri in vigore, Erdogan potrà far guerra a chi gli pare.

6 commenti:

Cesare ha detto...

Da sempre l'Italia campa anche sulle armi, oltre che sul Parmigiano. Siamo pronti a rinunciarci?

fulvio ha detto...

Ciao Cristiana,da sempre il mondo e' diviso tra chi costruisce le armi e chi le usa.I primi sono gli USA che prima vende le armi e poi dichiara guerra,con la finalità di portare la pace agli stessi che le ha vendute.
Solo una moratoria Europea potrebbe essere di una qualche utilità,ma una Europa così per ora non esiste.
Ciao.fulvio

Mariella ha detto...

Siamo dei veri mercenari.

Tomaso ha detto...

Cara Cristiana, purtroppo in questo commercio ci sono troppi guadagni!!!
Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso

MikiMoz ha detto...

È uno dei nostri business.
Bisogna capire se possiamo rinunciarci.

Moz-

Undentedileone ha detto...

Ma come, non vorrai che una delle entrate dello Stato vada persa in nome dell'etica e della morale ?!