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17 novembre 2020

SVIZZERA

 https://www.repubblica.it/esteri/2020/11/17/news/svizzera_la_provocazione_di_un_medico_niente_terapia_intensiva_se_e_piena_ai_negazionisti_-274711743/?ref=


ZURIGO - Non porti la mascherina? Non mantieni le distanze? Pensi che il Covid 19 sia una semplice influenza e scendi in piazza a manifestare contro le restrizioni? Allora sei un negazionista e, se dovessi ammalarti e aver bisogno di una terapia intensiva, non ne potrai usufruire se gli ospedali dovessero essere saturi.

La provocazione è del dottor Willy Oggier, di Küssnacht, . Oggier è un economista specializzato in sanità e la sua invettiva contro i negazionisti, pubblicata dal tabloid Blick, il più diffuso quotidiano elvetico, arriva mentre la Svizzera, pur con un indice di tamponi positivi superiore al 25%, registra un atteggiamento rilassato nei confronti della pandemia in grandi aree urbane come Zurigo. Domenica scorsa, ad esempio, il lungolago della città sembrava via Caracciolo a Napoli, prima che la Campania diventasse zona rossa.

Pur essendo estrema, l'affermazione del dottor Oggier ha trovato una sponda negli ambienti medici, sotto pressione per i contagi. "Penso che la sua considerazione non sia completamente sbagliata - dice a Repubblica Christian Camponovo, direttore della Clinica Moncucco di Lugano, uno dei due ospedali Covid del Canton Ticino - esiste una responsabilità individuale dove ognuno è libero di fare e di dire quello vuole, ma  poi vi è anche una responsabilità collettiva, che è quella di preservare le strutture sanitarie dalla saturazione". Per Camponovo quindi la provocazione di Oggier è eticamente plausibile: "Prima di parlare ciascuno deve assumersi la responsabilità di quello che dice e, quindi, deve essere disposto a subirne le conseguenze".

"I negazionisti sono persone come le altre, e quindi i medici devono rispettare il diritto alla cura che è un obbligo costituzionale", ribatte Sandro Cattacin, sociologo dell'Università di Ginevra,

No, i negazionisti non sono persone come le altre è hanno la colpa di infettare gli altri , quando ne vengono a contatto e penso che la proposta svizzera sia condivisibile dal momento che anche in Italia i negazionisti parlano di complotto mondiale e di dittatura sanitaria



4 commenti:

Cesare ha detto...

Chi ha mai detto che i coglioni siano solo in Italia?

guisito ha detto...

E i terrapiattisti? Bei coglioni anche questi! Io li metterei in macchina e li farei andare diritto fino a cadere fuori dal piatto.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Fermo restando che non condivido certamente la posizione di un negazionista, l'affermazione del dottore non solo non è corretta giuridicamente ma presta il fianco a pericolose situazioni. Sarebbe come dire che un assassino che ha sparato ad una persona e poi è rimasto ferito non dovrebbe subire cure. Allora passeremmo di fatto ad un "occhio per occhio" in più temo che ci sarebbero casi di delazione falsi: tizio odia caio, caio prende il covid e tizio va a dire che Caio è un negazionista. Io credo che tutti vadano curati è segno distintivo di un Paese civile, ma per esempio nulla impedirebbe, nel caso fosse possibile dimostrare che una persona è stata infettata da un negazionista, perseguire quest'ultimo per il reato di epidemia o dolosa (dolo eventuale) ed allora si applicherebbe perfino l'art-438 CP (Codice Penale) o più probabilmente epidemia colposa ex art.452 con pene anche in quest'ultimo caso, cmq significative.

Anonimo ha detto...

Continua a scrivere poesie che è meglio