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22 novembre 2020

INVITO AL SUICIDIO

 


https://www.triestecafe.it/it/news/cronaca/svizzera-medici-esortano-i-pazienti-al-testamento-biologico-22-novembre-2020.html

Svizzera, medici esortano pazienti a rischio a decisioni su fine vita

I medici svizzeri hanno esortato le persone più vulnerabili alle complicazioni del Covid-19 a registrare in anticipo i propri desideri per le cure di fine vita in modo da aiutare ad alleviare la pressione sulle unità di terapia intensiva. Questo ha attirato le critiche, come spiega, Reuters, di Pro Senectute Schweiz, un'organizzazione che si occupa dei diritti degli anziani, secondo cui l'appello dei medici è stato prematuro ed eccessivo. I dottori insistono sul fatto che tali decisioni da parte dei pazienti sono necessari più che mai in questa realtà straziante di pandemia. I sistemi sanitari sono alle prese con tassi di infezione in aumento, i medici lavorano con risorse e spazio limitati nelle unità di terapia intensiva e si trovano di fronte dilemmi angosciosi anche su questioni etiche per quanto riguarda il trattamento dei pazienti con Covid-19. La Svizzera sta esaurendo i letti di terapia intensiva, la Società Svizzera di Medicina di Terapia Intensiva (Sgi) ha definito questa settimana "particolarmente a rischio" rivolgendo l'appello a mettere per iscritto le proprie decisioni soprattutto a persone sopra i 60 anni, o con condizioni di salute precarie come malattie cardiache e diabete. "Questo sosterrà i vostri parenti ma anche i team nelle unità di terapia intensiva, poiché i medici potranno prendere decisioni in modo che il trattamento sia applicato nel miglior modo possibile e secondo i desideri del singolo paziente", ha detto Sgi in una dichiarazione. Il numero di infetti in Svizzera è sempre più in crescita ed il Paese elvetico sta esaurendo i posti in terapia intensiva, costringendo i medici a tali misure disperate.

A mali estremi, estremi rimedi? Mi sembra una richiesta assurda e disumana. Ditemi il vostro parere, fer favore!






33 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

Non è che poi abbiano chiesto esattamente di suicidarsi...

Cesare ha detto...

Non conosci gli svizzeri? Si organizzano per tempo. Decenni fa si fece qualcosa di simile anche in Italia per i trapianti d'organo.

OLga ha detto...

Non è espressamente chiesto di farla finita,ma che ha mezza idea forse sarà spronato a farlo.

Cesare ha detto...

Non mi pare che nessuno sia obbligato a farlo. Si tratta di scegliere tra accanimento terapeutico o no. Mi pare che l'articolo si ammanti di un moralismo fuori misura. Cesare

Simona ha detto...

Non direi che si tratta di un un'invito al suicidio, ma la drammaticità della pandemia ha reso consapevoli molte persone sull'importanza del testamento biologico che garantisce l'autodeterminazione.
In Svizzera, le "direttive anticipate"( così le chiamano)fanno parte del dossier di disposizioni personali,che permette di registrare tutte le esigenze e i desideri in caso di eventi molto gravi.

Gus O. ha detto...

I medici svizzeri conoscono meglio di noi la gente che abita in quello stato. Sono certi che per qualcuno è una buona soluzione.
L'etica è soggettiva. Quello che per te è scandalosamente immorale, per i medici svizzeri ha una logica. I posti di terapia intensiva stanno al collasso. Qualcuno che ha voglia di vivere potrebbe non trovare un letto, allora chi si è stancato di vivere, accettando la proposta, farebbe un'opera meritevole.
Piuttosto, qual è il motivo che ti spinge a chiede i pareri degli utenti?

cristiana marzocchi ha detto...

" tali decisioni da parte dei pazienti", quindi persone ancora in grado di decidere,non in coma.

cristiana marzocchi ha detto...

Non ho capito la tua domanda.

Gus O. ha detto...

Hai letto una notizia. Hai formulato una valutazione. Quello che pensano gli altri a cosa ti serve?

Cesare ha detto...

Appunto, sono gli interessati a decidere, non i parenti!

cristiana marzocchi ha detto...

Ma è pazzesco chiedere di accorciare la vita.

Cesare ha detto...

A parte la fonte, non credo che sia meglio morire in un corridoio di prontosoccorso o in un ospizio in Italia. Anche in Italia ci sono criteri di ammissione alle terapie intensive.

Pia ha detto...

Ciao Cri. Quando ho letto il tuo post sono andata in tilt. Ma dico, stanno chiedendo il permesso di uccidere?
Piuttosto adibite nuovi luoghi di cura e fate di tutto per tenerli in vita.
Il mondo è marcio. Ciao.

Anonimo ha detto...

Tue parole buttate al vento sul post di ieri. Gus???


-Penso soprattutto al dolore di chi ha subito la perdita di persone che amavano. E' un sentimento naturale di tutte le persone che hanno sensibilità. Ognuno di noi questa sofferenza la esprime in modi diversi.

Ti prego non conosco il gioco delle differenze tra numeri di decessi covid e numeri di suicidi indotti

Dispositivo dell'art. 580 Codice Penale
Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l'altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l'esecuzione(1), è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni. Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni, sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima


Etica soggettiva ??

alberto bertow marabello ha detto...

Io però non la leggo proprio così, il momento è molto drammatico e si esorta a pensare qual'è il limite di cure che ritiene giusto per sé. Non si chiede l'autorizzazione a suicidare le persone.
Sono troppo ingenuo a leggere così la notizia?
Può essere

Luigi ha detto...

quello che vogliono fare in Svizzera è riuscire ad ottenere il consenso a staccare la spina sin da quando i malati entrano in ospedale e sono ancora capaci di intendere e di volere: questo consente ai medici di decidere, quando i pazienti entrano in coma, di interrompere le cure che li terrebbero in vita. Personalmente sono d'accordo con Pia: mi sembra una pratica aberrante poichè inquadra la vita umana in un ottica meramente utilitaristica, dove i vantaggi economici prevalgono su valori superiori come l'intangibilità della vita umana. Peraltro, in questa materia il consenso non può essere mai preventivo, perchè la persona che entra in ospedale spesso cambia idea nel corso della malattia e talvolta si trova nella incapacità di revocare la scelta che ha fatto in precedenza, e allora effettivamente viene suicidato nella maniera più brutale!!!

Mariella ha detto...

Mi spiace ma trovo la questione assurda e disumana. In Svizzera, fin dall'inizio della pandemia, non sono state prese decisioni atte a cercare di tenere sotto controllo il virus. Non ci sono state chiusure, né lockdown. Chiaramente questo ha portato all'aumento esponenziale della malattia e al collasso della sanità. Che però il costo da pagare sia tutto sulla pelle degli ammalati è il punto di non ritorno. L'interesse economico vince su tutto.

Cesare ha detto...

Molti medici di terapie intensive hanno riferito di aver dovuto scegliere chi salvare e chi no, e questo succede ogni giorno in Italia! Cesare

Gus O. ha detto...

Quell'articolo del codice penale non è nella legislazione Svizzera.
Per questo l'etica è soggettiva. Anche la pena di morte, nei paesi che l'applicano, è soggettiva.

Anonimo ha detto...

Certo io sto parlando la nostra lingua e con la nostra legislazione e con la nostra etica ,non faccio certo riferìmento a certi tipi di mattatoi umani!

Gus per favore perché non rispondi con la tua "etica soggettiva" su questo Post? Perché attraverso l'etica di ognuno di noi se ho bel capito, ne può uscire un etica collettiva,tanto per capire se siamo tutti da omicidio o da suicidio.

Ti ringrazio e ti auguro una serena giornata.


L.

Pia ha detto...

Bravo Luigi! Non è questione di etica morale ma di rispetto per la vita.
La decisione potrebbe cambiare.
Noi dobbiamo prima di tutto salvare e non uccidere.
Poi certo che ci sono decisioni difficili e dolorose da parte dei medici. Ci sono sempre state e sempre ci saranno, ma non deve divenire una norma.
Ma stiamo scherzando?

Pia ha detto...

Ma come si fa a far prevalere gli interessi alla vita. Mari ciò è terribile.

Gus O. ha detto...

Una mia valutazione è da cattolico. Può essere accettata da chi vive nella fede. I non credenti vanno rispettati e le risposte devono riguardare tutte le persone a prescindere dalle loro convinzioni religiose.
Personalmente reputo il suicidio un peccato grave. Un'offesa alla Spirito Santo, alla Misericordia di Dio, un comportamento che disprezza il "sacrificio" di Cristo.

Cesare ha detto...

Scusami Pia, ma una norma che non può, non ce la fa a stabilire una prassi, suona un poco come un'ipocrisia di stato. I soliti "italiani brava gente"? I grandi ideali ecumenici che disdegnano il vile denaro degli svizzeri? Molto amichevolmente,
Cesare

Pia ha detto...

Cesare forse non hai capito bene ciò che ho scritto. A me non interessa di fare differenze tra italiani e svizzeri, non capisco perché tu abbia scritto ciò. Ho solo messo in evidenza il rispetto per la vita che deve avere massima priorità. Molto amichevolmente...

Anonimo ha detto...

Grazie Gus,rispetto la tua valutazione ed espongo da questa un altra riflessione.Sempre se Cristiana sia di buon umore.

I non credenti e i credenti penso che non hanno mai suddiviso la morte autoclassificandosi con dicitura: Sono Tizio morto ed ero credente ! Sono Caio morto ed ero ateo!La morte sotto tutti i punti di vista mette a tacere senza fare sconti a nessuno,ne ai credenti ne agli atei.

Ma allora di cosa parliamo qui?

Si parla di indurre NUMERI/PERSONE atei e credenti al suicidio ,fatto passare pure come libertà di scelta.

Quale libertà?
Quale scelta?

@Cesare

Molti medici di terapie intensive hanno riferito di aver dovuto scegliere chi salvare e chi no, e questo succede ogni giorno in Italia!

Alla faccia dei Numeri che oggi pare dimentichiamo.
Sembrerebbe addirittura che decisioni prese per cause maggiori,come quello che è avvenuto e sta avvenendo in Italia ci debba spingere a questa visione da mattatoio svizzero.Oppure ho capito male Cesare?

Cioè l'eccezione (su cui ci sarebbe tanto da discutere,in questa nostra Italia) può diventare regola ,in nome pure della libertà di scelta!


Quindi qua passa un messaggio del tipo :siccome anche in Italia non siamo capaci di salvare vite,tanto vale valutare questa eventuale opzione...

Pensateci davvero ,se fosse in pronto soccorso un vostro congiunto di settanta anni e lo lasciate solo a decidere con un foglio in mano se vuole morire o vivere!Poi tornate su questo post e ne riparliamo.


Grazie a tutti

Cesare ha detto...

Allora siamo d'accordo, e ne sono lieto!
Cesare

Cesare ha detto...

@Anonimo. Io ci ho lavorato in pronto soccorso. Mattatoio svizzero?! Vuota retorica.
Cesare

Gus O. ha detto...

I medici stressati per creare posti letto disponibili invitano chiaramente le persone a rischio di scegliere le modalità del suicidio assistito. E' qualcosa di cattivo e riprovevole. Un chiaro disprezzo della vita e un affronto ai parenti dei malati.

Cesare ha detto...

Preferisco studiare la realtà anziché imparare a memoria il catechismo.
Cesare

Gus O. ha detto...

La realtà è che i medici istigatori se la Svizzera non avesse una legge ambigua sull'eutanasia non avrebbero potuto formulare quelle bestialità:

Eutanasia
Di cosa si tratta?
In Svizzera il divieto di uccidere è assoluto. È pertanto proibita l’eutanasia attiva diretta (omicidio per mettere fine alle sofferenze di una persona). Pur non essendo espressamente disciplinate nella legge, a determinate condizioni non sono per contro punite l’eutanasia attiva indiretta e quella passiva (alleviamento del dolore con l’effetto secondario di ridurre la durata della vita risp. rinuncia ad avviare o sospensione di terapie di sostentamento vitale). Non è necessario alcun intervento normativo a riguardo. Dopo vari esami approfonditi della situazione, il Consiglio federale ha concluso che non occorre una normativa penale esplicita in materia di assistenza organizzata al suicidio e che gli strumenti normativi vigenti sono sufficienti per contrastare gli eventuali abusi.
Chi studi catechismo e teologia non è detto che sia ignorante in tema di conoscenza della realtà.

Gus O. ha detto...

QUI

Cesare ha detto...

Hai fatto bene a documentarti. Sull'argomento la pensiamo in modo diverso.
Cesare