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28 gennaio 2020

Io non lo sapevo.








Ieri , sul canale RAI Movie, ho visto questo film  venendo a conoscenza che dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e nonostante il Processo di Norimberga, la gran parte dei tedeschi  aveva scelto di fare lo struzzo

Il 19 agosto 1965 si concludeva il processo di Francoforte, processo contro 22 imputati dei crimini commessi nel campo di concentramento ad Auschwitz. Fu la scossa che portò molti superstiti a raccontare ciò di cui furono vittima, tra loro la voce dell’intellettule Amery


La conclusione del secondo conflitto mondiale ha portato con sè per alcuni anni diversi segreti sui crimini perpetrati dai tedeschi ai danni degli ebrei.
Da una parte il silenzio dei tedeschi che cercavano di ripartire, ricominciare dall’onta di vergogna che li aveva colpiti e che attesero solo il 1963 per istituire un processo nazionale contro i criminali di guerra, il processo di Francoforte.
Dall’altra parte il silenzio degli ebrei, tentato d’esser rotto da Primo Levi che ha però visto respinta la sua opera dalle più grandi casi editrici e non appena riuscì nell’intento di pubblicare il romanzo “Se questo è un uomo”, con l’aiuto di un editore minore, non è riuscito a riscuotere il successo che un racconto del genere meritava anche a causa, probabilmente, del negazionismo che ha preso piede negli anni immediatamente successivi alla fine del conflitto.
Se le motivazioni “dell’amnesia” tedesca erano prevedibili ed erano, presumibilmente, atte a cercare di salvare il più possibile l’immagine di uno stato che dalla guerra ne era uscita decisamente compromessa, il silenzio del popolo ebraico era sicuramente un fenomeno inaspettato e pesava come un macigno.
In Germania il 27 gennaio non è una ricorrenza fissa e immobile, ma è appunto un Gedenktag, giorno che diventa occasione per riflettere oltre che ricordare. Dal 1996 il 27 gennaio è il Tag des Gedenkens an die Opfer des Nationalsozialismus, il giorno del ricordo delle vittime del nazionalsocialismo, in cui si ricorda la liberazione dei sopravvissuti nel Lager di Auschwitz-Birkenau a opera dei soldati dell’Armata Rossa.In un passo del suo discorso in occasione del Gedenktag del 2015 Merkel ricorda con onestà: “Quello che è accaduto riempie di vergogna noi tedeschi. Ci sono stati tedeschi responsabili delle sofferenze e del dolore di milioni di persone, responsabili o esecutori, persone che non hanno voluto vedere o che sono rimaste in silenzio.”


4 commenti:

Cesare ha detto...

Il giorno della memoria dovrebbe chiamarsi giorno della vergogna.

cristiana marzocchi ha detto...

Hai ragione!

Gus O. ha detto...

Su questo processo burla Hannah Arendt ha scritto un libro: La banalità del male.
Eichmann era un mostro, un sadico, ma fu descritto solo come un idiota.
Un falso storico.




Tomaso ha detto...

Cara Cristiana, quello che ce stato non potrà mia essere dimenticato, cercare di scusarsi oggi è semplicemente una vergogna, che ammettano la verità, che la Germania sapeva tutto!!!
Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un grande sorriso:-)
Tomaso