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12 settembre 2019

HIBRIS


Cosa resta dei pieni poteri

Ezio Mauro
Un' analisi perfetta quella di Ezio Mauro, nonostante  non escluda la possibilità di  "un ritorno a un tragico futuro ".Troppo pochi gli italiani che  si sono resi conto del pericolo corso e ciò mi fa rizzare i capelli. 

Per spiegare la crisi di governo appena conclusa in tanti siamo ricorsi al fenomeno dell'hybris, scomodando addirittura Eschilo, Erodoto e Aristotele.  Troppa grazia, per la piccola disgrazia italiana. Ma indubbiamente c'è qualcosa di epico nell'uomo che costruisce con le sue stesse mani la sua sfortuna, rovesciando il breve ciclo della storia di cui è
protagonista. E lo fa - questo è il punto - perché è dominato dalla passione per il comando, fino a trasformarlo in un totem da conquistare nella sua integralità, simboli e sostanza compresi. In questo senso, nella tradizione, l'hybris è il passaggio del limite, la fuoruscita dal lecito, la proiezione oltre il confine del consentito e del legittimo. È la tentazione dell'eccesso e della dismisura.[…]


 Salvini prima di tutto ha decretato lo scioglimento delle Camere, con un’appropriazione indebita di prerogative altrui. Non ha infatti chiesto le elezioni anticipate: le ha pretese, come se da parte fosse diventato tutto, minacciando anche il ricorso alla piazza. Lo ha fatto, tutto questo, schioccando le dita dalla spiaggia del Papeete, invitando i parlamentari ad “alzare il culo” per rispondere immediatamente in Aula ai suoi voleri. Non è facile rintracciare nella storia della Repubblica una simile dichiarazione di disprezzo di un uomo di governo nei confronti dell’istituzione parlamentare, coi deputati e i senatori dileggiati come perdigiorno da un ministro a torso nudo e portati in Aula a spintoni.
Poi il leader leghista ha immediatamente fissato una posta eccezionale per le elezioni, chiedendo “i pieni poteri”, con una formula perfettamente coerente col suo modo di procedere: una ripetuta allusione a mondi autoritari evocati per suggestione, sfiorando a uno a uno tutti i tabù della Repubblica, quasi si volesse saggiare la tenuta dei muri maestri del sistema, con una spinta subliminale che suggerisce la possibilità di andare oltre.

È in questa rottura dello spirito repubblicano che s’inserisce la proposta di un potere finalmente pieno, totale, saturo di sé che cambi nei fatti le regole del gioco. 

Tutto questo è avvenuto nei mesi del governo giallo-verde, con politiche xenofobe, teorizzazioni razziste, pratiche repressive, circondato ed estremizzato da un linguaggio di intolleranza e di ferocia che i francesi chiamano “delinquenza del pensiero”. 







2 commenti:

Cesare ha detto...

La buccia di banana su cui scivola chi incede col naso per aria, gli occhi torvi, gonfiando il torace.

Gus O. ha detto...

Uno che è stronzo è Di Maio. Per le regionali in Umbria Zingaretti gli ha proposto di allearsi pe evitare che vinca Salvini. Il Minestrone degli esteri ha risposto che non è sul programma.