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08 agosto 2021

MOSTRI

Dal blog di daniele Verzetti https://agoradelrockpoeta.blogspot.com/2021/03/everyday-is-right-day-me-and-gun-tori.html

Grazie anche a Mariella di Doremifasol e Franco Battaglia di Postodibloggo e  Cavaliere Oscuro del Web di Web sul Blog, Cristiana del Blog Lilladoro che parteciperanno dal prossimo 4 aprile e Patricia Moll che si unirà a noi dal 5 maggio. 


 Sharon Barni

Sharon Barni era una una bambina di un anno e mezzo. E’ morta l’11 gennaio all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. Era arrivata in pronto soccorso in condizioni disperate. «E’ stato un incidente domestico» aveva detto Gabriel Marincat, 25 anni, compagno della madre della piccola, una donna di origini romene. E invece l’autopsia ha svelato una versione agghiacciante. Ad uccidere la bambina sarebbe stato proprio lui, Marincat, ora accusato dagli inquirenti, di omicidio, maltrattamenti e violenza sessuale aggravata. Ma cosa è successo in quel piccolo appartamento di Cabiate?  Le indagini si sono subito concentrate su Gabriel Marincat. E è stata la nonna della bambina ad avanzare i primi sospetti. E’ stata lei a supplicare il venticinquenne a chiamare i soccorsi dopo aver trovato la piccola priva di sensi e con il vestitino sporco di vomito. E’ stata la donna ad insospettirsi dopo aver notato la titubanza di Marincat a chiamare il 118. E le indagini sono partite da lì. Poi, l’autopsia ha cancellato in un amen quell'inutile quanto banale giustificazione. E si è capito cosa era successo veramente: il corpo della piccola presentava infatti echimosi alla schiena, alla testa e sulle braccia, escoriazioni e una ferita sul labbro, secondo i medici segno di maltrattamenti, percosse e violenze sessuali. Marincat, che conviveva con la madre della piccola da tre mesi, è stato sottoposto a interrogatorio. L’uomo ha respinto ogni accusa, ribadendo la versione dell’incidente domestico e sollevando sospetti sulla madre della bambina. Ora su di lui pesano accuse pesantissime.

3 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Mamma mia che storia agghiacciante. Chiamarlo mostro è il minimo

Pia ha detto...

Solo un anno e mezzo, ma ci rendiamo conto?!?!
Grazie Cristiana di averne scritto. Ciao.

Gus O. ha detto...

E' difficile capire cosa c'è nella coscienza di questi esseri immondi.