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02 maggio 2019






Mi ha incuriosita leggere in questa pubblicazione che  la parola  tedesca Schadenfreude  ,in italiano,  non esiste., come  8/9 altre , e viene spesso usata come prestito linguistico in molte lingue, compreso l'italiano, sebbene sia attestato il termine analogo aticofilia. In genere l'italiano usa degli eufemismi
 come malizia o giri di  parole, tranne i napoletani che dicono " iallià (rallegrarsi delle altrui disgrazie "


Un articolo del New York Times del 2002 ha citato una serie di studi scientifici sulla Schadenfreude, che ha definito come "delizia delle disgrazie altrui". Molti di questi studi si basano sulla teoria del confronto sociale, l'idea è che quando le persone intorno a noi hanno avuto eventi sfortunati, guardiamo meglio noi stessi. Altri ricercatori hanno scoperto che le persone con una bassa autostima sono più propense a provare  rispetto a persone che hanno una grande autostima


Anche in svedese e in norvegese esiste il detto "La Schadenfreude è l'unica vera gioia".
Una variante finlandese"La Schadenfreude è la gioia più pura, Una variante slovacca è  ("La Schadenfreude è la gioia più grande") In ebraico il detto è '"Non c'è gioia come la Schadenfreude"). In danese si dice che  "La propria felicità dovrebbe essere preferita, ma anche la sfortuna di un altro non va affatto disprezzata". 
, Igiapponese, è attestata la frase, traducibile come "Le sfortune altrui hanno il sapore del miele"

Nelle sue memorie, Memorie del Terzo ReichAlbert Speer descrive il senso dell'umorismo di Adolf Hitler come basato completamente sulla Schadenfreude
.Un Adolf Hitler privato incline alla battuta oscena e allo scherzo pesante con i suoi collaboratori. A descriverlo è il libro "L'ultimo testimone", Scritto dalla guardia del corpo che gli restò al fianco fino alla fine, Rochus Misch, ora novantenne. La 'Bild' ha iniziato a pubblicare alcuni estratti del volumeSi scopre così che Hitler "aveva sempre una piccola riserva di scherzi e barzellette, alla quali faceva spesso ricorso". Il suo scherzo preferito, scrive Misch, coinvolgeva il suo pastore tedesco, Blondi. "Allora, Blondi", ordinava il Fuehrer, "come fanno le ragazze?". E "la cagna si stendeva sulla schiena  e allargava le zampe.

Secondo un team di ricercatori israeliani non è “cattiveria”, ma il risultato di un meccanismo evolutivo deducendo  che la schadenfreude è una reazione alla disuguaglianza, un tratto sociale che si sviluppa di fronte a un’ingiustizia : a un’età molto precoce e costituisce un meccanismo positivo dell’evoluzione per mettere in grado di affrontare le situazioni di disuguaglianza». 

Bambini incolpevoli, dunque. Assolti. L a “colpa” è dell’evoluzione che spinge innanzitutto a procurarsi di che sostentarsi poiché il suo unico obiettivo è la sopravvivenza della specie e, solo all’interno di questo progetto, del singolo individuo.


Insomma, chi è senza peccato...



Eppure, in certi casi , ci vorrebbe che la forza del pensiero, potesse annientare qualcuno, e penso ai dittatori sanguinari, Hitler in testa, ma anche a Pinochet e Videla che in 5 anni di regime fece scomparire 30.000 persone  in Argentina , e organizzò i voli della morte e oltre  3.000 persone vennero fatte precipitare nell'oceano Atlantico o nel Río de la Plata 



5 commenti:

Cesare ha detto...

La S. ha a che fare con la competizione. Si compete per l'amore dei genitori e poi della maestra, per l'apprezzamento dei vicini e dei colleghi, la casa più bella e l'auto più grossa, la moglie più elegante. Chi non vuole imparare parole nuove, può forse parlare di invidia. Normalmente il sentimento di solidarietà è molto più forte (o si tratta di competizione di generosità?).

Tomaso ha detto...

Cara Cristiana, io che vivo da oltre 60 anni dove si parla tedesco, molte cose abbiamo dovuto adattarsi.
Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso

Dumdumderum ha detto...

Tieni conto che i tedeschi hanno il vizio di creare parole composte chilometriche, costituite da un sostantivo a cui sono stati appiccicati tutti i suoi attributi, quindi "Schadenfreude" si traduce come "gioia per le disgrazie altrui" ma NON è una parola unica. E non è mica una prerogativa dei tedeschi, eh: quanti ne abbiamo pure qui da noi che gongolano sulle spalle di altra gente per la sua miseria. Poi chiaramente ogni essere vivente è egoista, perché pensa prima alla propria sopravvivenza - ma questo sentimento, che tu voglia definirlo con un termine tedesco o italiano, è prerogativa di esseri senzienti (o sedicenti tali) perché è basato su un ragionamento, sbagliato finché vuoi ma fuori dalla portata di qualunque altro animale.
(E io soffro di Schadenfreude nei confronti dei tedeschi, che a scuola devono sorbirsi lezioni di una lingua MOLTO più complicata dell'italiano. :D )

Gus O. ha detto...

Grandissima Anna Magnani ( la rosa tatuata)

Simon Durochefort ha detto...

Ciao signore e signora
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