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29 gennaio 2019

Nessuno tocchi Abele

L'Avvenire.

la voce forte di una Chiesa unita

https://www.avvenire.it/agora/pagine/imputato-caino-alla-sbarra_
 E per una volta vi chiedo di stare dalla parte delle vittime, di stare dalla parte di chi non può difendersi. Chiedo la condanna di Caino, in nome di tutti gli Abele Perché se la pena di morte contro Caino ci fa orrore, la pena di morte inflitta ad Abele dovrebbe farcene di più. Quindi nessuno tocchi Abele.chi sta dalla parte di Abele? Se non c’è limite all’orrore, ci deve essere un limite al perdono.         Oggi nessuno si occupa delle vittime, tutti si occupano del recupero dei tanti Caino sparsi per il mondo, perché nessuna pena sia per sempre. Ma per sempre è la dimensione del mai più, che è propria di chi muore ammazzato.Simonetta Matone, l'accusa                                                    
Ho molto apprezzato le parole dell'accusa in questo ipotetico processo a Caino.
Basta ignorare sempre Abele quando avvengono atti di estrema violenza. Occorre invertire  la tendenza e sbandierare  
Oggi mi riferisco  a chi si giustifica dicendo
Ho ucciso il piccolo perché aveva rotto il letto 
La sorellina , massacrata di botte parla con tutti, risponde alle domande, qualche volta è lei a chiedere. Parla anche di Tony e delle botte che dava a lei e a suo fratello Giuseppe. Ed è allora che chiede. Chiede perché il compagno di sua madre li picchiava: 
Per favore nessuno mi parli di












Noemi parla con tutti, risponde alle domande, qualche volta è lei a chiedere. Parla anche di Tony e delle botte che dava a lei e a suo fratello Giuseppe. Ed è allora che chiede. Chiede perché il compagno di sua madre li picchiava:










Mi ha favorevolmente  stupita, questo articolo. Non c'è nulla da aggiungere        

9 commenti:

Zio Scriba ha detto...

D'accordissimo. Ho sempre ritenuto che il vero (e inaccettabile) significato di nessuno tocchi Caino fosse "Fanculo Abele".

Cesare ha detto...

A me sembra che il vero rischio sia il manicheismo, che spinge a non pensare. Meglio un po' di dialettica.

iacoponivincenzo ha detto...

Se una volta nella vita sei Caino, quante volta sei Abele?
Il tizio che massacra i due figli della compagna, ma non tocca la sua, non dovrebbe neanche essere interrogato: chiutelo in una cella sotterranea del Bagno penale di Civitavecchia (quattro metri SOTTO il livello del mare), dove ad agosto non puoi sostare più di dieci minuti se non hai il cappotto, e poi getta la chiave in mezzo alla scogliera, dove ci sono dieci metri di acqua. Era la prigione dove venivano rinchiusi gli oppositori politici del Papa; morivano tutti in poche settimane.
Ancora non se ne parla tanto, fatto recente; ma non passerà un mese e potete scommettere che qualche santo prete comincerà a sparlare in TV sui soliti programmi di redenzione e di perdono. La santa ipocrisia, peggiore della santa inquisizione. Tutta roba da preti. I cento naufraghi della nave militare ancorata a Catania e dati in consegna al Vatik-ANO di cui dopo una settimana erano rimasti solamente in tre, che ne dite? Dove sono finiti gli altri 97?
Smettiamola di farci belli a fischi e segni: quando li mandiamo a cagare questi preti della falsità?

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Ma infatti Caino va "toccato" ma non ucciso per non ridursi a livello di Caino. Giustizia dura sì, vendetta no.

Sabina_K ha detto...

Non riesco a scrivere nulla su questo fatto di cronaca, so che se lo facessi scriverei cose di violenza assoluta contro quell'uomo (uomo?!?), cose che mi descriverebbero come la più belva delle belve.
Non riesco a pensare/tenere conto in termini umani di uno che si macchia di un crimine simile, non riesco.
Non continuo, potrei scrivere cose gravissime e non so neanche se me ne pentirei.
Spero solo che entri in galera PER SEMPRE e che possa provare terrore lì, il terrore che merita di provare, perché, si sa, i detenuti hanno un codice che non perdona ai massacratori di bambini. Non so come si possa avere pietà di uno così...il perdono, poi...è un'oscenità!

cristiana marzocchi ha detto...

Capisco e condivido e non vorrei disilluderti, ma penso che fra 10 anni sarà fuori e , a quanto ne so, di solito questi mostri li tengono isolati, appunto perché gli altri carcerati li farebbero fuori.
Cri

Zio Scriba ha detto...

C’è persino gente che si batte per l’abolizione dell’ergastolo. Poi capita come oggi di leggere sul giornale: “G.C., OGGI IN SEMILIBERTÀ, sta scontando OTTO ergastoli…”. Coosa? Quanti? Da scompisciarsi per non piangere. Se l’ergastolo è una burletta così, sono il primo a dire di abolirlo.

Un abbraccio, cara Cristiana.

p.s. La pena di morte OVVIAMENTE NO. Non mi stancherò mai di ripeterlo. Per il rischio sempre alto di errori giudiziari. E soprattutto perché la "Giustizia" assoluta non esiste e non è mai esistita: sappiamo tutti che in america i boss pluriomicidi non vengono mai mandati a friggere, perché possono spendere milioni in superavvocati, mentre a venir messi a morte sono gli emarginati poveri che ammazzano qualcuno in una rissa fra ubriachi. Ma che l'ergastolo sia effettivo e non una presa per i fondelli, questo sì!

cristiana marzocchi ha detto...

Dici bene Nicola e vedrai che , neanche 10 anni e quello schifoso sarà fuori.
Avvisami se pubblichi qualcosa.

Zio Scriba ha detto...

Sarà fatto. Ciao carissima!