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05 maggio 2021

L'appuntamento mensile sulla piaga del femminicidio.


da  un'iniziativa di Daniele Verzetti  Rock Poeua
https://agoradelrockpoeta.blogspot.com/

 Nada da "Ballata triste"Il brano ha vinto il Premio Amnesty International Italia 2017.

Non ci  vuole uno psicologo per capire che l'emancipazione della donna e le sue conquiste abbiano squilibrato 'l' io' viziato dell'uomo

«L’evoluzione della donna dal punto di vista sociale e civile ha reso l’uomo più insicuro – spiega la dottoressa Margherita Spagnuolo Lobb, psicoterapeuta e direttore dell’Istituto di Gestalt HCC Italy –. Fino a poco tempo fa uomini e donne avevano due ruoli chiari e distinti: lui era l’essere forte della società, il pater familias cui competeva il potere sociale e famigliare, il lavoro e il sostentamento economico della famiglia. Lei era il gentil sesso che si sottometteva alla volontà maschile e l’angelo del focolare, il cui unico compito era quello di badare ai figli. L’uomo, dunque, deteneva un potere legittimato dalla società e accettato dalla donna”.Tra il 1968 e il 1981, dall’abolizione del reato di adulterio alla legge sull’aborto, passando per l’approvazione del nuovo diritto di famiglia (1975), per il referendum sull’aborto (1981) e per l’abrogazione del delitto d’onore 1981!. O meglio, poco più di un decennio che ha avvicinato l’Italia legale all’Italia reale
«Con l’emancipazione femminile e con la conquista di diritti sociali, economici e civili della donna, la figura maschile si sente destabilizzata, sbandata, quasi in imbarazzo di fronte ad una donna che dimostra di saper portare avanti battaglie e di vincerle, di saper svolgere gli stessi lavori degli uomini, di riuscire bene in qualsiasi impresa.  

In 20 anni, molti uomini non hanno ancora accettato  questi "affronti' e il loro livore a volte, sfocia nel femminicidio. Le mamme di figli maschi hanno una grande, grandissima responsabilità nell’educazione dei figli maschi e nella trasmissione di valori, nella costruzione di una vera consapevolezza e nell’assimilazione del concetto di parità tra esseri femminili ed esseri maschili.




4 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Canzone molto bella, straziante, scelta centrata. Hai ragione, le mamme dei figli maschi devono essere le prime a far un'opera di educazione e di insegnamento del rispetto della donna.

Gus O. ha detto...

Brava Cristiana, sei entrata nel cuore del problema.

Mariella ha detto...

Non conoscevo la canzone di Nada. Fa venire i brividi, quel "nessuno la va a cercare, nessuno va a vedere" dice tutto della condizione di alcune donne.
Altro che diritti.
Ieri leggevo che per raggiungere la parità con l'uomo la donna dovrà aspettare 276 anni.
Se andiamo avanti così o meglio indietro così, NON CI SARA' NESSUNA DONNA TRA 276 ANNI.

alberto bertow marabello ha detto...

Le madri dei figli maschi e ancor di più i padri potrebbero insegnare ai futuri uomini del domani che le donne non sono possessi da esibire. Insegnarlo magari con l'esempio che è sempre il modo migliore.
Grande Nada, un'artista che sto riscoprendo da qualche anno anche per la collaborazione con massimo zamboni.