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27 gennaio 2021

SHOHA

 https://www.raiplay.it/video/2021/01/Quante-storie-7880ce16-301b-4fdf-9f07-46057f5b43c5.html

 Quante storie Rai3 25/1/2021 12.45 un programma che seguo dai tempi del mio amato Corrado Augias, oggi  parlava dei giovani di fronte alla  SHOAH.

POESIE PER RICORDARE LA SHOAH

                                                        APRILE

Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.

Non le case o i tetti, ma il cielo.

Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere felice.

 Anna Frank


Poesie , per non dimenticare

Se questo è un uomo di Primo Levi, che tutti conosciamo

27 gennaio Giuseppe Bordi


Filastrocca della memoria

per ricordare una brutta storia
scritta con inchiostro infausto:
la pagina nera dell’Olocausto.
Un uomo folle prese il dominio
e calò la scure dello sterminio.
Uomini, donne, vecchi, bambini
bruciarono in fretta come cerini.
Sogno che bruci ogni razzismo
dentro il fuoco dell’altruismo,
sogno la nascita di nuovi ideali
dove gli uomini son tutti uguali.


Olocausto di Sudeep Pagedar
Come
spiegare quel termine
a un ragazzo di dieci anni
che un giorno
lo sente nominare
da alcuni parenti?

E anche se
ci riesci
per fargli
capire cosa
significa in effetti
digli anche perché
perché lui è


UN EBREO TEDESCO,

forse, un giorno,
lui potrebbe essere
incluso in esso ...?

O non dovrebbe
essergli detto, in modo che
egli rimanga calmo
e non perda sonno su esso?

Ma cos'è il sonno,
di fronte alla morte?
Forse la morte è maggiore,
forse i due sono gli stessi;
non lo sappiamo ancora
ma lo sapremo, entro la fine della giornata;
le Camere sono ancora lontane per alcune ore.

"Morire, dormire ... dormire, forse sognare ..."

Come l'ha capito Shakespeare?
Conosceva qualche ebreo
che è stato anche perseguitato?
Forse aveva torto,
forse aveva ragione ...
Comunque, sospetto che lo scopriremo
entro stanotte.


Prima vennero di Martin Niemöller
(erroneamente attribuita a Bertolt Brecht)
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare


Olocausto di Barbara Sonek
Abbiamo suonato, abbiamo riso
eravamo amati.
Siamo stati strappati dalle braccia dei nostri
genitori e gettati nel fuoco.
Non eravamo altro che bambini.
Abbiamo avuto un futuro. Saremmo diventati avvocati, rabbini, mogli, insegnanti, madri. Avevamo dei sogni, quindi non avevamo speranze. Siamo stati portati via nel cuore della notte come bestiame in macchina, senza aria per respirare soffocando, piangendo, morendo di fame, morendo. Separato dal mondo per non esserci più. Dalle ceneri, ascolta il nostro appello. Questa atrocità per l'umanità non può ripetersi. Ricordati di noi, perché eravamo i bambini i cui sogni e vite furono rubati.


Un paio di scarpette rosse di Joyce Salvadori Lussu
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
“Schulze Monaco”.
C’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buckenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’ eternità
perché i piedini dei bambini morti non crescono.
C’è un paio di scarpette rosse
a Buckenwald
quasi nuove
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.


Non ho mai dimenticato

Nel 1944 , mia mamma, che rimase a Milano , trovò un piccolo appartamento a Como, centrale e a lago, è lo affittò affinchè io e la mia nonna ci abitassimo. Como, era un paradiso allora perchè ,essendo vicina alla Svizzera, subì soltanto i lievi danni di una bomba, sganciata  forse per sbaglio.

Ricordo visite dal dentista e soprattutto ricordo l'attacco di appendicite, a causa del quale fui ricoverata all' ospedale Valduce ove rimasi parecchi giorni, anche perchè  a tradimento , già che c'erano , mi tolsero anche  le tonsille.

Im quel frangente conobbi due vicine di stanza che mi venivano anche a trovare .e naturalmente chiesi quale fosse la ragione del loro ricovero ; mi spiegarono che soffrivano di una malattia agli occhi per cui , al mattino, quando si svegliavano, non riuscivano ad aprili senza l'intervento di un medico. Ovviamente, me la bevvi e solo dopo anni ricordandole e parlandone, seppi che erano due ragazze ebree rifugiate con la complicità delle suore,  con adeguata...pensione..

La mente avvisava gli occhi di non aprirsi per non vedere lo scempio. Occorreva attendere   la luce  che perforasse il buio, una luce che illuminasse ancora la storia con un soffio di umanità. Forse questo il recondito pensiero di quella interpretazione che mi dettero.

Il 18 ottobre del 1941, 1013 ebrei berlinesi furono caricati su un treno merci sul binario17 della stazione Grunewald e deportati verso i ghetti dell’Europa orientale. A partire dal 1942, verso il campo di concentramento di Theresienstadt e i campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau.

Se avessi una tipografia stamperei d'ora in poi  questa data  "18 ottobre del 1941 inizio dell'olocausto nazista e fascista"su ogni foglio di ogni calendario.













































































































































9 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Ricordare è essenziale, avere e coltivare memoria storica è tutto, perché la memoria storica è uno strumento in mano a tutti noi che ci permette di comprendere e sentire fino nei tessuti più profondi della nostra pelle quell'orrore ed al contempo essere in grado di riconoscere eventuali nuovi germi di quelle terrificanti realtà passate per impedire con forza che certi orrori si ripetano.

Gus O. ha detto...

La Strada è un film che racconta l'odissea di Primo Levi e parla del ritorno a Torino.
Levi con una riflessione riflessione sintetizzò efficacemente l'orrore nazista: "L'esistenza di Auschwitz esclude la presenza di dio"

Franco Battaglia ha detto...

Questi orrori si ripetono invece. Come dice Primo Levi se è successo può riaccadere. E infatti riaccade.

Pia ha detto...

Riaccade, in modalità diverse ma riaccade ecco perché occorrono testimonianze per non dimenticare.
Che bello Cristiana. Ho letto tutto con tanto interesse.
Quel che ci hai raccontato è molto importante e ti ringrazio.
Hai ragione. Occorre stampare questa data ovunque. Ciao.

Patricia Moll ha detto...

Riaccade e riaccadrà ancora.
L'uomo non ha memoria. I revisionisti, i negazionisti si moltiplicano.
I giovani non sanno se non studiano e se i genitori e nonni non ne parlano.
Continuiamo a parlarne fino allo svenimente.
Dobbiamo aprire tanti cervelli in sciopero

Nick Parisi. ha detto...

Anni fa avrei detto con una certa sicumera che almeno qui in Europa non avremmo rivissuto certe tragedie, oggi non ne sono più sicuro.

Tomaso ha detto...

Cara Cristiana, cerchiamo di non perdere la speranza che questo non succeda più.
Ciao e buona serata con un forte forte abbraccio.
Tomaso

Mariella ha detto...

Una delle poesie che hai postato "prima..." la lessi nel campo di Fossoli quando lo visitai, qualche anno fa. Una tragedia immensa, che purtroppo non è servita a nulla. Troppe tragedie simili si stanno perpetuando in diverse luoghi del mondo. A volte penso che tutti i nostri sforzi per far si che nulla venga dimenticato non servano a nulla. L'uomo vuole dimenticare, è comodo.

Vivì ha detto...

Una giornata che dovrebbe essere ricordata in tutto il mondo. Anni fa' lessi il Diario di Anna Frank e lo trovai commovente. Ciao e buona giornata.