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09 ottobre 2020

De GUSTIBUS

 



 
A Padova il 10 ottobre  apre la mostra  " I colori della vita"

 e Milano fa concorrenza a Padova, inaugurando un'altra  mostra : "Viva la vulva"  A voi la scelta  

  de gustibus non est disputandum  e  su gusti un ce se sputa







13 commenti:

Tomaso ha detto...

Cara Olga, questo è veramente reclamizzare qualcosa di interessante...
Ciao e buona giornata con un forte abbraccio.
Tomaso

alberto bertow marabello ha detto...

...Non è vero, vero???

Mariella ha detto...

Ma non ci credo...

maris ha detto...

Chissà che ne penserebbe Van Gogh... Certo che il mondo è vario, eh?

Un bacio, cara Cri.

cristiana marzocchi ha detto...

@@@ Mariella e Alberto.
VIA SCALDASOLE 7 Porta Genova

alberto bertow marabello ha detto...

Beh... grazie, ma essendo di padova e pure pugro, penso cge andrò a vedere van gogh che è vicino.
😂😂😂

Cesare ha detto...

Van Gogh in Olanda si pronuncia fan coch.

sinforosa c ha detto...

Mostre per ogni cervello.
sinforosa

Fabio Melis ha detto...

Le inventano in po'di tutti i colori. La mostra di Van Gogh è imperdibile ma anche l'altra non passerà di certo inosservata.

Mariella ha detto...

👍

Anonimo ha detto...

Avresti dovuto spiegare meglio di cosa tratta la nostra di Milano invece di pubblicare post solo per polemizzare!
La mostra "viva la vulva", legata ai tabù del corpo femminile, è associata un'asta di beneficenza online a sostegno di Croce Rossa Italiana -
Secondo una ricerca in Italia 1 persona su 5 non sa definire dove si trovi esattamente la vulva e 1 su 3 ritiene che abbia la stessa forma per tutte le donne. Il 23% degli italiani sostiene poi di non essere abbastanza informato sull'apparato genitale femminile e il 45% dichiara di non parlarne mai.
Ed è all'interno di questo scenario che si colloca la mostra milanese, con una serie di opere che indagano il corpo della donna, la sua anatomia e la sacralità della zona intima femminile, attraverso forme di espressione diverse, dalla scultura, al ricamo all'installazione, fino al classico acquerello.

Marta

cristiana marzocchi ha detto...

Forse avreste dovuto dare un altro titolo alla vostra mostra, un po' piùscientifico e gentile. Io l'ho sentita prendere in giro alla radio

Sabina_K ha detto...

A me sembra solo un modo, ad iniziare dal titolo della mostra, per attrarre "fasce ampie di mercato"...sì, perché anche le parole parlano, non solo le immagini, e dicono la loro, o, meglio, mettono a nudo i pensieri più nascosti.
Per parlare di donne, della loro fisicità, non dovrebbe esserci bisogno di ricorrere ad un titolo che richiama certi film d'antan, davvero no.
A quando un "viva il pene"?
Scommettiamo che non si farà mai?
Siamo sicuri che questa non sia l'ennesima attenzione al femminile viziata da linguaggio e riferimenti che si rifanno alla pubblicità nel suo aspetto più becero, perché di fatto ne condividono i contenuti?
E poi, scusatemi, perché valorizzare con una mostra ad hoc proprio l'organo genitale femminile e solo quello?
Allora, riprendendo il discorso accennato all'inizio, perché non colmare il vuoto di conoscenza con una mostra dedicata al pene?
Siamo sicuri che tra tante mancanze, disattenzioni, sottovalutazioni le donne risentano in particolare di quelle tecnico-scienti-fiche dedicate al loro organo sessuale?
Perché isolare la parte per il tutto?
La sacralità può essere nella persona, nel suo insieme, organo sessuale compreso, non nella "isolata Sacra Vulva".
Allora anche il Pene è sacro quando è considerato a sé stante? e indipendentemente dal "portatore"?
A quando una statuina votiva degli organi sessuali e l'avvio di un nuovo (vecchio) culto?
E poi, piantatela una buona volta con questa storiella della sacralità: non se ne può più!!! sono secoli che ci ammorbate con storie così!!!
Non credo proprio che tra tante, TROPPE cose per le quali cui le donne ancora non ottengono il giusto riconoscimento ci sia la Sacra Vulva!!!
Non sono una moralista, solo una donna annoiata e delusa nella sua consapevolezza femminile e di Persona,
Sabina