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09 settembre 2020

Sottigliezze pericolose

Il manifesto revisionista di Salvini: piazza Matteotti a Napoli diventa piazza della Posta, come in epoca fascista. Sandro Ruotolo

Sovranista di sicuro. Ma in campagna elettorale Matteo Salvini si scopre anche revisionista. L'occasione è fornita dalla prossima tappa napoletana del leader leghista, schierato in prima persona per sostenere Stefano Caldoro, candidato di centrodestra contro il presidente uscente della Regione Campania Vincenzo De Luca. L'appuntamento è per venerdì 11 settembre in pieno centro della città, piazza Matteotti. Ma sul manifesto che annuncia l'evento, tra parentesi, il luogo del comizio viene indicato anche come piazza della Posta, proprio come si chiamava in epoca fascista, prima di essere intitolata all'esponente politico assassinato nel 1924 da una squadraccia del regime mussoliniano.
Il riferimento non è passato inosservato sui social. A segnalarlo, un post carico di indignazione rilanciato dal senatore del gruppo misto Sandro Ruotolo: "Per noi napoletani e per tutti gli antifascisti quel riferimento rappresenta uno sfregio in piena regola - dice Ruotolo - perché sappiamo tutti benissimo chi era Giacomo Matteotti e per noi quella è da sempre piazza Matteotti. Chi ha una certa età, ricorda perfettamente i manifesti del Msi che invece la chiamavano piazza della Posta. Quello di Salvini e della Lega è un richiamo sottile che guarda a quel mondo e lo sdogana. Ecco perché questa destra sovranista ci fa paura".

Una sottigliezza senza dubbio  NON ideata da Salvini che, a malapena, saprà chi è stato Giacomo Matteotti.

La sua morte ha mostrato il volto del fascismo assassino: “Uccidete pure me, ma l'idea che è in me non l'ucciderete mai”. Così il politico socialista Giacomo Matteotti si rivolse alla Camera dei Deputati, quasi presagendo il disegno criminale del regime fascista di cui denunciò violenze e abusi fino all'ultimo giorno di vita. Disegno che fu messo in pratica il 10 giugno 1924 da cinque membri della “polizia politica”, che dopo averlo rapito nella zona del Lungotevere lo fecero salire a forza su di una macchina, lo accoltellarono e abbandonarono il cadavere a Riano, nelle campagne fuori Roma.
Giacomo Matteotti


6 commenti:

Cesare ha detto...

Salvini sa anche troppo bene chi è Matteotti, tanto è vero che cerca di cancellare il ricordo del crimine (tra i tanti) commesso da quelli che lo hanno preceduto. Ma il paese nel frattempo è molto cambiato.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Cambiare il nome alle piazze, soprattutto come fa in questo caso Salvini, me l'aspettavo più dalla Meloni ed invece ecco che questo vizietto lo ha lui anche se credo sia più una furbata per raccattare un po' di rumenta fascista e legata a certe realtà che conosciamo bene

stefanover ha detto...

lui, salvini49, è la faccia peggiore del paese, quella faccia senza testa, tutta testicoli e basta.

cristiana marzocchi ha detto...

Non potevi farne un ritratto migliore.

Franco Battaglia ha detto...

Ma davvero lo hanno assalito per strada? Atto vergognoso.. ma un sorrisetto m'è scappato.. lo ammetto...

Patricia Moll ha detto...

Mi permetto di contraddire Stefano.
Ce l'ha la testa. Di C...o!