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19 agosto 2020

Ho dimenticato il titolo di questa mia rubrichetta : bullshit hit parade

 Uno degli scopi dell'arte e di chi la crea, è di stupire il visitatore, sconvolgerlo nei più svariati modi possibili. Abbiamo visto di tutto: opere d'arte fatte su auto sporche, altre addirittura fatte con i capelli persi nella doccia.

Il lavoro fatto da Gianni Motti, però, non ha mancato di far discutere. L'artista italiano, infatti, ha esposto nel 2005 all'interno dell'Art Basel, un'importante fiera che si svolge in Svizzera, un'opera dal titolo evocativo Mani Pulite.Si trattava di un gioco di parole che la visione stessa dell'opera evocava: ad essere esposta era infatti una semplice saponetta. Ma qual'era la particolarità? Quel sapone era stato realizzato usando il grasso di Silvio Berlusconi, preso da una liposuzione fatta dallo stesso Cavaliere in una clinica privata del Ticino.


Dopo le dichiarazioni di Motti, il primario della clinica smentì subito ma l'artista disse che avrebbe fatto il test del DNA al pezzo di grasso per provare le sue parole. La cosa poi finì lì. L'opera ebbe un successone, con un collezionista privato che la comprò per 15 mila euro. Che uso ne avrà fatto?

In un museo la saponetta fatta col grasso di Berlusconi
 RICICLO
.Un distillatore australiano ha deciso di portare il concetto di riciclo ad un livello completamente nuovo, prendendo il vino sputato in una conferenza di degustazione di vini e trasformandolo in uno spirito chiamato Kissing a Stranger.

Peter Bignell ha avuto questa idea mentre era in un gruppo a degustare vini. Come da tradizione, nella degustazione, la maggior parte veniva sputata in un secchio. Questa pratica consente agli assaggiatori di provare molti vini diversi evitando l’ubriachezza. Per Bignell, però, si trattava di uno spreco.Bignell, che normalmente produce whisky di segale nella sua distilleria australiana alimentata da biodiesel, si è accordato con gli organizzatori per raccogliere il vino dopo la conferenza, con l’obiettivo di distillarlo. Bignell ha così portato 500 litri di vino raccolti in una distilleria, utilizzando la loro attrezzatura per processarlo.

Dodici mesi dopo Bignell aveva trasformato il vino sputato in uno spirito a 80 gradi battezzato “Kissing A Stranger” (Baciare uno sconosciuto), che avrebbe un sapore paragonabile al brandy non invecchiato. Potrebbe venire la preoccupazione che bere il distillato sia pericoloso, ma il calore nel processo di distillazione riesce in realtà ad eliminare la maggior parte dei germi. E voi lo provereste?
Distilleria vende vino sputato agli eventiper oggi basta così

3 commenti:

OLga ha detto...

la cosa mi disgusta e fa ribrezzo.Non sanno più cosa fare per emergere!OLga

nucci massimo ha detto...

Se questa è arte allora l'arte non c'è più.
Il processo artistico è formato da un messaggio che arriva ai più per metterli al corrente di ciò che l'artista pensa anzi percepisce, perchè lui, l'artista, è dotato di una sensibilità superiore. In queste opere manca un elemento che è sostanziale, la comprensione dell'utente, cioè se chi deve fruire dell'opera non riesce a capire al volo e spesso nemmeno dopo laboriosa meditazione, cosa l'artista gli vuol dire, allora l'opera perde di utilità e quindi non è più arte.

cristiana marzocchi ha detto...

Scusa Nuccio, è una nuova rubrichetta di porcate varie.