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09 giugno 2020


Ho letto oggi su Repubblica che il 9 giugno 1870, esattamente 150 anni fa, moriva a Londra Charles Dickens il quale, prima di morire disse " Chiudete la finestra" ma non perchè avesse freddo.


 Voleva che, per cortesia, mentre cedeva alla stanchezza, gli evitassero il rumore del mondo  non lo sopportava più. Aveva capito quasi tutto; gli altri di lui: quasi niente. Aveva attraversato l’America e, inorridito per lo schiavismo, aveva scritto: “Le stelle ammiccano alle sanguinose strisce”. Gli avevano dato dell’anti-americano. Aveva attraversato l’Italia e, inorridito per le condizioni abiette della gente comune al Sud, aveva scritto: “Temo che l’idea del pittoresco sia associata a una tal miseria e degradazione che occorrerà inventare un nuovo tipo di pittoresco, più adatto a un mondo che progredisce”. Gli avevano dato dell’anti-italiano. Lo interessavano gli ultimi. Dei primi scrisse: “Quanto agli alti ceti, non essendo incappato in esemplari piacevoli, non ho proseguito le ricerche”. Gli diedero dello snob. A volte, vedeva avanti. Come se immaginasse Facebook, scrisse: “La comunicazione elettrica non sarà mai un sostituto del viso”. Un viso come il suo,  che osservava il mondo e lo raccontava. E’ una fatica mortale, perché cambia sempre e non migliora quasi mai, ma finché siete vivi: aprite la finestra.

Ho sempre amato Dickens e gli sono grata perchè devo a lui se sono diventata una fervente lettrice. Lessi "Grandi speranze che avrò avuto 8/10 anni e poi lo rilessi ad un'età più consona per meglio  capire le scelte e la psicologia dei protagonisti, le speranze e le delusioni di ognuno. Era lungimirante lo scrittore , forse oggi potrebbe dire che le stelle sono state sopraffatte dalle strisce insanguinate, che i ceti medio-alti la fanno sempre da padroni, ignorando chi soffre.
Anche il mio "Grandi speranze" era rilegato con una tela grigiastra e l'ho regalato a mia nipote Martina





7 commenti:

Mariella ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Mariella ha detto...

Ed io lessi Il Circolo Pickwick all'età di sei anni nella versione per ragazzi. E poi, da adolescente quella integrale. Che bella l'edizione che hai regalato a Martina.
Gran ricordo di lui e della sua integrità morale.
Un abbraccio.

Tomaso ha detto...

Cara Cristiana, bella queste notizie che ci dici, sono molto interessanti.
Ciao e buona serata, con un abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso

OLga ha detto...

Di Dickens ho letto qualcosa ma non molto.Buona serata,ciao.

Cesare ha detto...

Un omaggio a uno scrittore amato. Quando un ragazzo ne incontra uno e regge un libro o due contrae la malattia della lettura, in grado di contrastare tutte le altre.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Il rumore del.mondo a volte stanca anche me.

nucci massimo ha detto...

A me da più spesso il silenzio del mondo davanti alle sofferenze dei simili, capirei (poco) il silenzio dei ricchi ma quello dei poveri cristi mi spaventa.