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19 febbraio 2020

.INDAGANDO SUI FEMMINICIDISarebbe potuta cambiare la storia?

Gennaro Iasevoli.Docente di PSICOLOGIA, esperto scientifico indipendente inscritto nel Registro REPRISE- MIUR, Register of Expert Peer Reviewers for Italian Scientific Evaluation, segue gli aggiornamenti sulle applicazioni sperimentali della psicologia sul piano clinico, giuridico-sociale e didattico.
https://www.studiocataldi.it/articoli/24888-la-predisposizione-mentale-al-femminicidio.asp
Recenti ipotesi psico-sociologiche in un articolo del Prof. Gennaro Iasevoli sul perverso fenomeno della violenza sulle donne
Quando i giornalisti, i sociologi, gli psicologi e le autorità inquirenti, dopo il femminicidio, usano la "lente di ingrandimento" e cominciano ad analizzare la storia dell'uomo assassino, ecco che emergono episodi para-criminali che connotano quasi tutto il percorso della sua esistenza. Lo psicologo clinico, ancor di più se incaricato dal giudice, ricostruendo la storia del soggetto indagato sotto forma di caso clinico, spessissimo trova e può evidenziare nell'assassino, anche attraverso test mentali proiettivi, eventuali carenze, disturbi, fissazioni, fobie, perversioni e tendenze pericolose. 

Ma come si può saperlo in anticipo? Fare una legge per cui ogni maschio , divenuto adulto, debba sostenere una visita psichiatrica e psicologica con relativi test, è senza dubbio impensabile, anche se forse si potrebbe evitare ciò che accadde molti anni fa.

Il quotidiano La Nación (Argentina) pubblicò sul suo sito web una nota molto interessante basata sulla ricerca di Laurence Marks e John Forrester (studenti di Freud) in cui si precisa che nel 1895 Sigmund Freud raccomandò che Adolf Hitler, che a quel tempo aveva 6 anni, fosse ricoverato in un istituto di salute mentale.

il giovanissimo Adolf Hitler (per essere più esatti, quando era ancora un bambino) mostrava già segni di squilibrio mentale. Per analizzare la sua situazione, il suo medico di famiglia, Eduard Bloch, consultò un famoso dottore viennese, chiamato Sigmund Freud.
Freud e il piccolo Adolf
Quando aveva solo sei anni, Adolf Hitler soffriva di incubi molto vividi in cui vedeva se stesso cadere in abissi profondi o in cui veniva perseguitato e picchiato fino a desiderare la morte. Questi episodi e molti altri convinsero il dottor Bloch del fatto che il bambino avesse bisogno dell’aiuto di uno specialista e per questo fece ricorso a Sigmund Freud, che realizzava visite psicoanalitiche dalla grande fama
Il dottor Bloch chiese consiglio a Freud sul caso di Adolf Hitler più volte, la diagnosi fu sempre la stessa: necessità di ricovero e trattamento, con cui la madre di Hitler, Klara, si mostrò completamente d’accordo. Tuttavia, Adolf non fu trattato, poiché suo padre, Alois Hitler, non acconsentì. 
Il padre di Hitler maltrattava il figlio con punizioni anche fisiche, e per questa ragione il piccolo Adolf cercò persino di scappare di casa più volte durante l’infanzia. Secondo gli studiosi, pur di evitare che i suoi maltrattamenti venissero scoperti, Alois impedì sempre il ricovero e il trattamento psicologico del figlio. Freud,nel 1895 suggerì di far ricoverare il piccolo Adolf in un centro di salute mentale per bambini. Purtroppo, i suoi consigli non vennero presi in considerazione. Il dottor Bloch chiese consiglio a Freud sul caso di Adolf Hitler più volte, e la diagnosi fu sempre la stessa: necessità di ricovero e trattamento.
Viene spontaneo domandarsi cosa sarebbe accaduto, anzi cosa  NON sarebbe accaduto se DOLFINO fosse stato ricoverato in un istituto di salute mentale. Certo è che non sarebbe scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, non sarebbero morte migliaia di persone nei campi di sterminio  e non ci sarebbero state 30 milioni di vittime civili , per la prima volta un numero superiore a quello delle vittime militari  di 24 milioni. Difficile pensare che sarebbe potuto accadere qualcosa di peggio, ma parlando di uomini, non si può mai sapere.






9 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Non si può, ma lo si potrebbe dedurre al primo caso di violenza o stalking, sperando che non sia anche l'ultimo. In quel caso un esame clinico fatto bene potrebbe rivelare se ci sono gli elementi per ritenere che quel gesto possa essere ripetuto se non addirittura spinto a gradi di violenza più elevati. Unico problema che è un esame fatto dall'uomo e che quindi può sbagliarsi (pensiamo a quanti detenuti riconosciuti non più pericolosi poi usciti di galera….)

Mariella ha detto...

Non bisognerebbe mai sottovalutare i sintomi. Ed educare al rispetto. Dovrebbe essere la base di qualunque tipo di società, ma sappiamo bene che non è così. Il ruolo della donna, fin dalle origini, è stato quello subalterno. Se guardiamo alle religioni, partendo da quelle monoteiste, è insindacabile che siamo sempre state delle comprimarie. Magari senza di noi che possiamo generare il mondo si sarebbe estinto, ma l'importante è farci passare per quelle deboli, fragili, incapaci di reggere il mondo. Una visione distorta che ha portato fin qui, alle tragedie quotidiane.

Cesare ha detto...

Le fake news o gli studi campati in aria non aiutano né le donne né gli uomini.

Gus O. ha detto...

Disturbi paranoici possono manifestarsi nei primi anni di vita e vanno curati, ma non tutti i bambini diventano assassini come Hitler.
Il femminicidio non credo sia l'effetto di malattie psicotiche, ma il risultato di una certa cultura maschilista.

cristiana marzocchi ha detto...

Sai bene quanto m'interessi la tua opinion, data la tua professione. Domanda : la pensi così anche per quanto riguarda Hitler?
Grazie

Cesare ha detto...

Cara Cristiana, Freud non si è mai occupato di Hitler né di bambini. Non era uno che sparava diagnosi alla cieca, tutt'altro.
Per quanto riguarda Hitler, il giudizio su di lui può essere solo storico. La psicologia clinica può dire qualcosa dopo lunghe osservazioni dirette di un soggetto consenziente. Il resto è cattiva televisione, o pessimo giornalismo, o elucubrazioni campate in aria.
Che senso ha chiedersi cosa sarebbe successo se qualcuno avesse ucciso Cristoforo Colombo o Nabucodonosor? Non può essere scienza ma solo fantasia.

cristiana marzocchi ha detto...

Grazie, anche se mi deludi :)

Cesare ha detto...

Ti deluderà ancora di più sapere che Hitler amava molto i suoi cani!
Ci possiamo consolare pensando che il giudizio storico è assolutamente impietoso verso Hitler. Di Salvini possiamo dire che dal punto di vista politico è uno stronzo, e che non ci interessa minimamente conoscere la sua psicologia.

Unknown ha detto...

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