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03 aprile 2019

Le pene aleatorie.

Codice rosso, sì unanime della Camera al reato di revenge porn. Sulla castrazione chimica la Lega fa dietrofront


Carcere fino a 6 anni

Chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e la multa da 5mila a 15 mila euro.

Siamo alle solite  : o li ha fatto o non lo ha fatto, non possono avere scusanti  quindi, perchè la pena  dovrebbe andare  da 1 a 6 anni e la multa da 5 a 15.000 euro? Scommetto che , dopo un anno di reclusine e un ulteriore sconto sulla multa , questi incoscienti schifosi saranno liberi.

     

6 commenti:

Cesare ha detto...

Le pene sono sempre variabili per salvaguardare la discrezionalità dei giudici, che protegge dall'automatismo. Il reato di cui si parla è orrendo, ma le pene (minimo e massimo) vanno paragonate con quelle di reati ancora più orrendi. Quello che dovrebbe cambiare è la mentalità, e ci vuole tempo. Per il delitto d'onore ci vollero decenni.

digito ergo sum ha detto...

indegno che ci sia voluto un dietro-front ma, alla fine (e fatta salva la certezza della pena), si è fatto un passo avanti verso la civiltà

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Concordo con chi mi ha preceduto in toto. Spero anch'io che oltre alle leggi per punire chi commette queste nefandezze o per prevenire che accadano, scatti un cambio di mentalità perché è questo che ci vuole assolutamente.

Cesare ha detto...

La Bongiorno ha messo le mani avanti sul Codice Rosso: verrà applicato, a meno che non rientri nella proverbiale lentezza della giustizia.
La mentalità cambierà se si impegnano i singoli (uomini e donne), la famiglia, la scuola, i media. Dipende soprattutto dall'educazione, a partire dalle fasi più precoci.

iacoponivincenzo ha detto...

La discrezionalità dei giudici è una violenza soprattutto sulle donne, in aule dove il presidente spesso ad una ragazza violentata chiede come fosse vestita quella sera. Io darei la sospensione dello stipendio fino a sei mesi la prima volta a quel giudice -sesso maschile si capisce- che fa certe domande, fino alla sospensione dal ruolo a chi fosse recidivo. Sono morbosi e fradici dentro, sfoggiano la porca sicurezza dell'immunità e ne fanno uso come un'arma. Rimedio? Esclusivamente donne a presiedere in tribunale cause di questo genere.
La castrazione chimica è da folli, medioevale. Perché allora non bruciare i testicoli? Perché non amputare il gioiello di famiglia?E nemmeno funzionerebbe ottimamente, dato che l'erezione è frutto di una fortissima emozione -NON pulsione sessuale- che agisce come vaso dilatatore e quindi con un enorme flusso sanguigno che invade i corpi cavernosi AUTONOMAMENTE, in modo del tutto indipendente dagli ormoni sessuali. Mi spiego meglio: se immagino una bella ragazza ignuda a gambe aperte senza castrazione normale, non succede niente di travolgente, ma se la vedo o la sfioro con le dita hai voglia a castrarmi chimicamente, dopo nove mesi esce fuori un pupazzone frignante che spisciazza e scagazza da mane a sera.
Meglio il carcere con obbligo di partecipare a corsi giornalieri di contraccetivi spirituali che facciano capire che un bel cinque contro uno, non fa mai guasti e non provoca mai nascite indesiderate.
Capito?

Cesare ha detto...

La discrezionalità è indispensabile. Vuoi finire in galera senza poter spiegare perché hai lasciato l'auto in mezzo alla strada?