Leggendo un romanzo dell' inglese Robert Bryndza " La vittima perfetta"
ho saputo che in Granbretagna , si possono trovare le "suicide bag" e, se non si riesce a trovarle, è in vendita un manuale per costruirsele facilmente
Un sacchetto suicidio , noto anche come un sacchetto uscita o cappuccio , è un dispositivo eutanasia composto da grande sacchetto di plastica con un cordoncino usato per commettere suicidio attraverso asfissia gas inerte . Di solito viene utilizzato in combinazione con un flusso di un gas inerte come l' elio o l' azoto , che previene il panico, il senso di soffocamento e la lotta contro l' incoscienza , noto come risposta all'allarme iperpanico causato dalla presenza di elevate concentrazioni di anidride carbonica nel sangue. Questo metodo rende anche difficile rintracciare la causa diretta della morte se la sacca e la bombola del gas vengono rimosse prima della denuncia della morte.
Le borse suicide sono state utilizzate per la prima volta negli anni '90. Il metodo è stato sviluppato principalmente in Nord America.
12 commenti:
E' triste ma il figlio di una coppia di amici l'ha usato e ancora ci stiamo tutti male.
Non è necessario comprarsi un libro basta andare sulla rete e ci sono tutte le spiegazioni sui metodi basta un sacchetto di plastica e una bomboletta di azoto che si compra in ferramenta (non so se ancora è vendibile).
Sono da sempre favorevolissimo all'eutanasia come tu ben sai anche per questioni di fortissimo ed irrimediabile disagio psichico oltre che per gravi malattie fisiche. Aggiungo solo che forse in luogo di un kit suicidio fai da te molto triste e drammatico, sarebbe ora che si legalizzasse senza ipocrisie l'eutanasia realizzando strutture ad hoc dove poterlo fare avendo vicino chi ami (e non morendo da soli) e con tutto il sostegno medico necessario. Come accade in Svizzera e come è stato fatto per Di Fabo anche perché questo kit lascia aperto il problema di coloro, e sono tanti, che non sono più in grado da soli di poter praticare l'eutanasia.
In Italia non avverrà mai che un essere umano possa godere di questa libertà, nè solo nè accompagnato.
Come per il divorzio e l'aborto, il problema sta nel dare un riconoscimento esplicito a ciò che è implicito e segreto ma già diffuso e tollerato. La soluzione non può essere solitaria, nascosta, angosciante e colpevolizzante. Ci si arriverà anche in Italia, pur essendo l'Italia la patria dell'ipocrisia cattolica.
Spero che non arrivi mai in Italia!
Sono d'accordo con Cristiana, in Italia non arriverà mai.
*non avverrà
Ho il sospetto di essere tra il 70% che non capisce un testo scritto.
Un tema fatto apposta per provocare forti (e non gradevoli) emozioni. Ricordo che non è obbligatorio leggere il blog o ricorrere all'eutanasia. Liberi tutti di non farne uso.
Cara amica, a volte sei alquanto 'laconique'.
Mi interessa un tuo parere su certi argoimenti, non un contentino e via.
Io sono assolutamente d'accordo sull'eutanasia. Sono stata abbastanza esplicita? 😘
Io Cristina credo che per la fine di questa legislatura ci potrebbe essere una legge che introduca, seppur limitatamente a casi specifici, l'eutanasia assistita.
Le sentenze che hanno riguardato la questione fanno pensare che ci sia una sensibilizzazione nella magistratura che rispecchia quella che credo presente anche nella popolazione.
L'aspetto religioso non credo che sia così sentito come lo sarebbe stato qualche anno fa, a baciar rosari ne è rimasto uno solo e non mi pare particolarmente attendibile.
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