Aborto, perché va difesa la legge 194
Obiezione di coscienza, consultori pubblici e reparti di interruzione volontaria di gravidanza chiusi costringono spesso le donne a pratiche clandestine. Occorre preservare una norma che ha salvato vite e abbattuto gli aborti
di MARIA NOVELLA DE LUCA - La Repubblica
Forse i nuovi crociati che sperano di abbattere la legge 194 e di tornare a quel mondo arcaico, dove si facevano un milione di aborti clandestini l'anno e le donne morivano di setticemia, di infezioni ma anche di dolore, adesso penseranno di aver segnato un goal. Quale migliore endorsement alla battaglia oscurantista dei vari Pillon, Fontana, Sboarina, Binetti e company delle durissime parole del Papa, che ha paragonato i medici abortisti a dei sicari e le donne a delle assassine? Invece no. Perché il Papa, forse con parole che potevano essere più compassionevoli, ha detto quello che la Chiesa dice da sempre: l'aborto è la soppressione di una vita. Dunque, estremizzando, secondo questa visione del mondo, omicidio. O almeno così dovrebbe essere, se le trasversali forze laiche del Parlamento riusciranno a fare barriera attorno a una legge, giusta e lungimirante, oggi attaccata ed erosa come non mai da frange politiche "pro-life" e di estremismo cattolico. Movimenti e gruppi di quella galassia confessionale di destra che utilizza toni apocalittici sulla fine della nostra specie per colpa di aborto, gay e unioni civili, oggi ben rappresentata in Parlamento dalla Lega, da frange dell'Udc, dal silenzio di parte dei M5S, da Fratelli d'Italia .
Una legge si può abbattere anche senza affrontarla in modo "aperto". Ad esempio, con l'obiezione di coscienza al 90 per cento. Impoverendo i consultori pubblici in favore dei "Cav", i centri di aiuto alla vita cattolici. Chiudendo a ripetizione i reparti di interruzione volontaria di gravidanza, costringendo le donne a migrare tra le regioni, con il rischio che le più indifese si arrendano alla nuova onda montante dell'aborto clandestino. Sono questi i motivi che impediscono la piena attuazione della legge 194, proprio all'articolo uno, quello che riconosce "il diritto alla procreazione cosciente e responsabile" e il "valore sociale della maternità".
#Aborto #Sicario Gli insulti del Papa lasciano l’acqua che trovano. Tutti coloro, comprese le ministre, che fanno diagnosi pre-natale, lo fanno per sapere se dovranno abortire. Il 99,9% di chi ha una diagnosi prenatale infausta decide di abortire. Io rispetto questa volontà e garantisco questo diritto. L’accusa strampalata di essere un sicario mi lascia completamente indifferente con la serenità del giusto. Sono un medico, non un sicario.
Sono tra coloro che difendono la 194. anche se non sarei ricorsa mai ad una soluzione del genere. Penso che per la maggior parte delle donne che vi ricorrono sarà sempre una rinuncia , un rimpianto, a volte un pentimento e sempre un dramma con cui convivere. Reputo le parole di Bergoglio infamanti per le donne cui si rivolge e per i medici che fanno il loro dovere, prive di ogni comprensione e ipotesi di perdono
14 commenti:
Sebbene io sia atea, questo papa mi piace. Ma stavolta gli darei due sberle ben assestate. E dopo di lui, le darei a tutti i medici obiettori di coscienza. Fatevi assumere nelle cliniche private. Oppure specializzatevi in dermatologia, anziché in ginecologia.
Le donne italiane devono avere diritto di scelta in tutti gli ospedali pubblici.
Fortunatamente non ho mai avuto bisogno di compiere una scelta estrema come quella di abortire, e spero che sarà così per sempre.
Però non tollero che mi si tolga la possibilità di decidere.
La cosa triste è il limite alla libertà altrui.
Questa non è democrazia, è oscurantismo è dittatura.
Vabbè ma è il Papa della chiesa cattolica, che doveva dire? Sono a favore dell'aborto? :) certo poteva usare altre espressioni..
Bisognerebbe chiedere le dimissioni di Mario Bergoglio per aver offeso le donne e quanti a suo tempo hanno hanno votato per la 194 e quererarlo per aver chiamato i medici non obiettori dei sicari.
Il Papa sta facendo opera di distrazione di massa, ha ben altri cavoli cui pensare per ora, e cominciasse ad ospitare un po' di quelle immigrate violentate e che non hanno abortito...
L’aborto è un diritto della donna. E qual è il diritto del feto, futuro bambino, che non ha chiesto lui di essere concepito?
Il piccolo feto si ritrae nell’utero della donna, come se percepisse cosa stia per avvenire, prima che lo strumento gli strappi le piccole membra e gli frantumi il cranio per poi essere aspirato e strappato dall’utero della donna. Questo come si può definire? Ma come! condanniamo la violenza che si vede e non quella che non si vede? Condanniamo, giustamente, la violenza o il maltrattamento a un bimbo di sei anni e non quella a un bimbo di otto settimane? Puntiamo il dito a chi ci offende e accettiamo che quel piccolo bimbo sia smembrato? Andiamo a vedere le immagini di un aborto. Poi ognuno fa quello che vuole, mancherebbe, ma, riconosciamolo: siamo superficiali e ipocriti.
sinforosa
Il papa è un prete, e quindi è ovvio che prenda questa posizione. Quelli che NON POSSONO prendere quella posizione sono i medici: la medicina è laica, quindi sei un obiettore di coscienza? Via dalle palle! Lascia entrare medici che svolgano la loro professione senza farsi pippe mentali religioidi. Io sono più duro di Claudia che ha commentato qui sopra: obiettore di coscienza=fuori da qualunque specialità di medicina.
Non essendo una donna incinta, il papa ha perso l'occasione di tacere.
Rifiuto gli epiteti superficiale e ipocrita.
Il feto è un agglomerato di cellule che potrebbe dar luogo ad una vita, non è una vita. Un bambino già nato è una cosa ben diversa. Le immagini orrorifiche propagandistiche non devono farci confondere l'uovo con la gallina, cosa che sarebbe alquanto superficiale.
La legge 194 va difesa ad oltranza. Chi vuole il contrario è un oscurantista. un avanzo medioevale e un farabutto, come questo Francesco, che non mi piace proprio.
Si faccia i fatti suoi, che qui sulla terra siamo tutti liberi di agire secondo la nostra coscienza, non secondo pseudo volontà divine.
Ho interrotto i miei studi di medicina per motivi familiari e mai più ripresi, ma un medico giura il giuramento di ippocrate, di alleviare il dolore e la sofferenza -tra l'altro- senza obiezione alcuna. Se obiettasse dovrebbe togliersi il camice e lo stetoscopio ed andarsene fuori dai coglioni. Punto e a capo.
Non riconosco nessun diritto né giuridico né religioso ad un feto ancora in gestazione, che non ha un nome, un numero, niente all'infuori della gioia che dà alla madre (al guscio che lo accoglie) coi suoi movimenti. Certe madri, ma non tutte che sono innanzitutto DONNE.
Sono figlio di una donna cattolicissima, che dopo oltre tredici ore di travaglio, sfinita e senza più vista dagli occhi, né percezioni tattili -tutto andato perso e miracolosamente riacquistato post partum- si è rifiutata di chiamare il chirurgo con me ancorato con le spalle troppo larghe al foro d'uscita del suo bacino. Ha rischiato che io nascessi orfano. E poi? Posso parlare quindi: io non dovevo esistere se mio padre si fosse assunto l'onere di confermare il potere decisionale che la legge gli dava. Io lo avrei fatto, non avrei fatto morire mia moglie. Lui non se l'è sentita.
L'aborto scelto coscientemente da una madre in fieri è SEMPRE doloroso per la sua anima. Basta questo per giustificare qualsiasi decisione della donna.
Chi vuole abolire la 194, una delle pochissime cose giuste fatta dai precedenti governi laici, vuole colpire la donna, riasservirla agli uomini secondo un decalogo prettamente cattolico, come l'indissolubilità del matrimonio, altra porcheria vatikana. Naturalmente io sono ateo, perché non si può credere a favole incestuose come quelle che ci hanno fatto bere da quando eravamo poppanti. Chi è così stupido da credere a tutte le panzane lo faccia pure, ma non pretenda MAI di imporre la sua credenza agli altri.
E i medici che fanno obiezione "di coscienza" dovrebbero essere radiati.
E a queste discussioni da preti prendo parte solo per lo schifo che provo per tutto ciò che puzza di sacrestia, di falso, di corrotto, come la decantata castità dei preti e delle suore. Da crepar dal ridere se la pedofilia non fosse una tragedia mondiale. Un giorno cercherò di scrivere un post del perchè i preti non vadano con le donne, come tutti, ma scelgano i bambini. Ho le mie idee ben chiare in proposito.
Io ti amo proprio. E ti farei una statua.
Niente, te lo dovevo dire!
Che esagerazione.
Io ti amo proprio. E ti farei una statua.
Niente, te lo dovevo dire!
Questo commento è diretto a Vincenzo Iacoponi da Claudia Turchiarulo
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