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02 aprile 2018

                                                                                                                                  DONDOLA

Non voglio vedere nulla
Non voglio parlarvi
Non voglio ascoltarvi
Lasciatemi in pace!

Sento i miei suoni
E mi bastano

Adesso calma, mi dico
Calma e 
Dondola
Dondola
Dondola

Siete cattivi
Non mi riconosco nel vostro mondo

Dondola
Dondola
Dondola

Lo so
Non pensate che possa capire
Confondete le mie paure
Il mio rifiuto di omologarmi
Con una deficienza mentale

Ordine
Calma
Matematica di vita
Autodifesa dal caos
Cavalli liberi e selvaggi
Nella mia mente
Per contrastare 
Roboanti cavalli a motore.

Dondola
Dondola
Dondola

Ed insistete
E non capite,
La vostra luce è il mio buio
I vostri suoni sono il mio incubo
Il vostro affetto soffocante, il mio terrore.

Mamma viene adesso
Mamma viene adesso
Mamma viene e mi culla

Mamma viene adesso
Mamma arriva ora
Mamma sta arrivando

Dai Marco
Mentre la aspetti reagisci

Dondola
Dondola
Dondola…


DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®




"SONO CURIOSO,IO SONO UN ORIGINALE
Mi chiedo se lo sei anche tu.
Sento voci nell'aria.
Vedo che tu non le senti e questo non è giusto.
Non voglio sentirmi triste.
Sono strano, io sono originale.
Mi comporto come se lo fossi anche tu.
Mi sento come un bambino nello spazio.
Tocco le stelle e non mi sento al mio posto.
Mi preoccupo di quello che pensano gli altri.
Io piango quando la gente ride, mi fa sentire piccolo.
Sono strano, io sono originale.
Ora capisco che lo sei anche tu.
Dico 'Mi sento come un naufrago'.
Sogno di un giorno in cui sarà tutto ok.
Cerco di trovare il mio posto.
Spero che un giorno ci riuscirò.
Sono strano, io sono originale."

10 commenti:

Patricia Moll ha detto...

Sulla poesia di Daniele non ho nulla da aggiungere a quello che ho commentato sul suo blog.
Sulla poesia del bimbo autistico non ho parole . Non credo potesse esprimere meglio di così come si sente

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Poesia toccante quella di questo bambino autistico. Sono commosso dal tuo post, dalla tua profonda sensibilità così come mi ha emozionato fortemente il tuo commento da me. Ti ringrazio sono onorato di vedere la mia poesia vicino a quella di questo essere pieno di splendida umanità.

iacoponivincenzo ha detto...

Sulla poesia di Daniele ho già commentato sul suo blog. Mi ha colpito immediatamente quel suo "dondola" ripetuto all'infinito, come fanno loro, gli autistici: appesi al cielo dondolano e ci precedono, solo che non siamo in grado di capirlo e pensiamo di stare sempre e ancora avanti noi.
La tua poesia è splendida. Non ci sarebbe altro da aggiungere. Però mi sento di accreditarti un'enorme sensibilità nell'aver capito dove è il centro del problema. Costoro, gli autistici, reclamano la loro originalità sul resto delle creature, i cosiddetti notmali, che però normali NON sono, quelli che fano le guerre per nulla, che uccidono per qualche soldo, che violentano donne e bambini per poi ucciderli ed eliminare testimono. Cosa che costoro non farebbero mai, perché sono GLI ORIGINALI. Siamo noi le loro copie mal riuscite. Bravissima. Hai messo il dito nella piaga.

Topina Suprema ha detto...

Ho creato un post su questo bellissimo post, con un mio pensiero.

Lo posto pure qui...

Non vi è nulla di bello in questo mio sentire. In questo mio essere o sembrare speciale.
In questo mio non sapere chi sono ma sapere che qualunque cosa io sia non sarò mai accettata a motivo di me medesima.
Certe volte mi sembra di esser tutto, altre volte niente.
Non ho cura per questo mio animo diverso.
Si cerca di dare amore, di insegnare amore, con l'esempio, con la bontà ma più farai e più questo ti andrà contro.
Io Non posso omologarmi, non posso uscire fuori dai baratri della mia mente, sarei ancora più sola, ancora più confusa, avrei paura ancor più di me, non  sarei affatto felice.
Nessuno vuole amare e tenere una diversa. Realmente diversa.
Ci vuole amore, un amore talmente forte che purtroppo solo le persone diverse possono avere.
In questo mio percorrere le lettere, e il mondo a loro circostante, a questo mio modo di viverlo e di percepirlo, a questa società che sai che ti ucciderà lentamente come un corpo a lui estraneo, ti vorrà estirpare e tu vorrai essere estirpata ma qualcosa ti terrà le gambe, l'alito della vita albergherà ancora in te e ti terrà una mano, mentre un'altra ti accarezzerà la guancia, sembrerà che ti asciughi una lacrima, che ti dica ricompattati, vedrai che ce la farai. Sembrerà che ti venga a dire che non sei sola, e ti sembrerà di essere capita, amata. Gli anfratti si cuciranno, le voci si placheranno, guarderai te con affetto, con piacere, ti sentirai forte di quel sentimento.
Ma  poi quando non  sentirai più il profumo, il dolce eco della sue parole, la sua presenza, quando percepirai o ti sembra di percepire che la sua non era presenza, era il riflesso di ciò che sei tu. Forse era pietà, forse sensi di colpa, forse perché avrà scelto una simile a lui e diversa da te. La piacevolezza di te è un tempo, le persone normali sono per sempre.
Allora capirai che i sogni della tua mano son troppo grandi, per le tue mani, per mani come le tue così confuse, caotiche, sincere ma sbagliate.
Allora i tuoi labirinti si faranno ancor più di cristallo, scivolosi di lacrime, freddi e spenti nelle assenze delle speranze, dei sogni distrutti, perduti, a te proibiti.
Allora lì, al freddo e al buio, ti sentirai come una bambola di pezza abbandonata, come un insetto ucciso e messo dentro una teca. Un cadavere vivisezionato e scattato, un animale randagio temuto e schifato. Ti sentirai tutto il male del mondo addosso, quando una parte di te sa che il male non sei tu ma la società che prende amore e poi non lo da. Usa e poi getta.
Ti sentirai speciale, sì come il mondo ti vuole definire: fuori di testa, fuori da tutto.
E ci saranno anime gentili, simili a te che ti ameranno, ti aiuteranno ma tu sai come loro sanno che questo mondo non le accetterà mai e questa sensazione non te la potranno togliere più.



sinforosa c ha detto...

Meravigliose e vere tutte e due. L’autismo è una sindrome talmente varia e i bambini che hanno questo disturbo sono speciali e unici. Serena giornata.
sinforosa

cristiana marzocchi ha detto...

Molto profondo il tuo pensiero.
Grazie

maris ha detto...

Ciao Cristiana, sono qui dopo aver trovato il link al tuo blog dalla nostra amica comune Mariella.
Sono stata già a commentare da Daniele il Rockpoeta e ora sono qui perchè davvero è bello e importante che non si lasci passare inosservata la realtà dell'autismo e di tutto ciò che ruota intorno a questo problema.
Un abbraccio e grazie, anche e soprattutto a nome dei miei due bambini di 10 e 7 anni, entrambi con una diagnosi di disturbo dello spettro autistico.

cristiana marzocchi ha detto...

Grazie a Mariella che mi ha permesso di conoscerti.
Certo, è un argomento che non deve passare mai nel dimenticatoio, ma sono certa che la scienza non lo farà mai e troverà il modo di aiutare questi bimbi meravigliosi che, quanto prima saranno in grado di raccontarci il loro mondo interiore.
Cristiana

nico ha detto...

La poesia di Daniele è molto bella e dà sensazioni molto particolari, e quella del bambino autistico fa venire i brividi, perché in fondo in fondo siamo tutti un po' autistici :-) Un abbraccio Cristiana (hai visto, Olga ti ha risposto anche lei sul mio post! :)

cristiana marzocchi ha detto...

Grazie per questa dote che mi attribuisci.
Li ho frequentati, se così si può dire, e hai ragione, siamo noi i mostri, loro sono quello che più immagino pensando a un angelo.