Questa continua e stupida pubblicità sulla RAI mi ha stuzzicato una curiosità : ci saranno degli eredi di Albert Einstein che potrebbero avere ancora diritto ai diritti d'autore? Ce ne sarebbero eccome, ammesso che sia ancora valido il copyright
Einstein, per concludere gli studi superiori fu mandato dalla famiglia ad Aarau dove riuscì a conseguire il diploma nel 1896. Nell'ottobre dello stesso anno ritentò l'esame di ammissione al politecnico, superandolo. Durante il primo anno di studi al politecnico, nel 1896, conobbe Mileva Marić, sua compagna di studi, di cui s'innamorò[24]. Mileva era l'unica donna ammessa a frequentare il politecnico federale svizzero.Nel 1903 Albert e Mileva si sposarono in municipio e lei dette alla luce due figli: Hans Albert (1904), che sarebbe diventato ingegnere ed Eduard (1910), con ottime capacità nella musica e negli studi, che poi fu travolto dalla malattia mentale e trascorse gran parte della sua vita tra la casa materna di Zurigo e l'ospedale psichiatrico Burghölzli.
Nel marzo 1912 iniziò una relazione con la cugina trentaseienne divorziata Elsa Löwenthal e della moglie diceva che era come una dipendente che non poteva licenziare. Per incontrare Elsa spariva per giorni finché andò via da casa, dettando poi condizioni incredibili alla moglie:andò via da casa, dettando poi condizioni incredibili alla moglie:
- che i suoi vestiti e la biancheria fossero mantenuti in ordine e in buono stato;
- che egli ricevesse i suoi tre pasti regolarmente nella sua stanza;
- che la sua camera da letto e lo studio fossero sempre puliti e, in particolare, che sulla sua scrivania potesse mettere le mani solo lui.
- Non doveva aspettarsi intimità.
- Doveva smettere immediatamente di rivolgersi a lui se lo richiedeva.
- Doveva uscire all'istante dalla stanza e senza protestare se egli lo richiedeva.[29]
Mileva avrebbe anche dovuto rinunciare a ogni rapporto personale, astenersi dal criticarlo sia a parole sia con azioni davanti ai figli. Inoltre Einstein aggiunse altri punti:
Mileva accettò ed egli tornò a casa, ma dopo pochi mesi lei tornò con i figli a Zurigo e nel 1919 i due divorziarono.
Leggendo questa parte della biografia di A.E. ho fatto un'ipotesi azzardata, da assoluta ignorante in materia : Hai visto mai che questo genio fosse affetto dallo spettro autistico? Che ne dici Cesare? Devo andare a nascondermi?
9 commenti:
Sai che penso che il copyright non c’entra.
Ciao
Io trovo divertente Sheldon (in The Big Bang Theory, purtroppo finito, e Young Sheldon, ancora in produzione).
Lo spettro autistico è stato dilatato tanto da abbracciare quasi tutta l'umanità che sa far di conto...
In un discorso tenuto a Berlino Einstein diede di se stesso questa immagine: «Sebbene io sia un tipico solitario nella vita quotidiana la mia consapevolezza di appartenere alla comunità invisibile di coloro che lottano per la verità, la bellezza e la giustizia, mi ha impedito di sentirmi isolato. L'esperienza più bella e profonda che un uomo possa avere è il senso del mistero: è il principio sottostante alla religiosità così come a tutti i tentativi seri nell'arte e nella scienza. Chi non ha mai avuto questa esperienza mi sembra che sia, se non morto, allora almeno cieco. L'emozione è sentire che dietro qualsiasi cosa che può essere sperimentata c'è qualcosa che la nostra mente non può cogliere del tutto e la cui bellezza e sublimità ci raggiunge solo indirettamente, come un debole riflesso. Questa è la religiosità, in questo senso sono religioso. A me basta la meraviglia di questi segreti e tentare umilmente di cogliere con la mia mente una semplice immagine della sublime struttura di tutto ciò che è lì presente» (Brian, 1995, p. 234).
è una pubblicità che non mi piace!
Se è trasmesso da sky o mediaset, non lo vedo perchè, piuttosto che iscrivermi alle reti mediaset spengo la TV
@@@@@ Cesare. Qualche volta esageri sempre un po'
Non occorre iscriversi, è in chiaro sul canale 6, 20 o 66. Era perché Sheldon, sia vecchio che giovane, forse fa riferimento allo spettro autistico. In ogni caso a me mi diverte molto.
Perché ci sia un vero disturbo occorre che un'area importante della vita sia seriamente inibita. Non mi sembra il caso di Einstein.
IL copyright non si applica in questo caso perchè non ci sita un'opera dell'ingegno ma si riprendono imitandole in modo vago, le sue sembianze facciali.
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