New New York, gospel e preghiere: il ricordo delle vittime nella città rifiorita vent'anni dopo l'11 settembrel'11 settembre, Da Repubblica
"Amazing Grace, how sweet the sound...". Pure mentre attraversi Memorial Plaza e giri intorno ai Reflecting Absence - i due crateri-fontana nati lì dove svettavano le Torri Gemelle, sui cui margini sono scolpiti i nomi delle 2.977 vittime degli attacchi dell'11 settembre 2001 e delle 6 della bomba del 1993 - New York riesce a darti un brivido in più. Te lo ricorda l'uomo con la stazza da tenore e la voce alla Luciano Pavarotti che all'angolo di Fulton Street canta il gospel più famoso d'America con davanti un cartello: "Non chiedo soldi ma preghiere per i tanti morti in questo luogo".
Amazing Grace - How Sweet The Sound nella versione originale, da brividi
4 commenti:
Fulton Street è un crocevia importante di Manhattan, una delle mie strade preferite. Andando verso Lower Manhattan lato West si vede la Freedom Tower. All'opposto, verso Est, la congiunzione tra L'Isola e Brooklyn, grazie al ponte. Negli anni, ogni volta che tornavo a NYC fotografavo dal fondo la torre in costruzione. Bello che ci sia qualcuno lì a ricordare. Se il virus non ci avesse bloccato forse oggi sarei stata nella mia città del cuore a commemorare quella ferita.
Una barbarie perché le vittime sono civili. Anche le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki rappresentano una feroce e inutile barbarie. Le vittime sono civili. I danni delle radiazioni sono durati per anni e ho scritto *inutile* in quanto la guerra era finita e le bombe sui civili giapponesi sono state usate per giustificare le spese sostenute dagli americani per costruirle.
Anche i talebani pregano, presumibilmente cinque volte al giorno.
Alla fine è sempre così: ognuno ha lacrime solo per i propri morti innocenti
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