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22 dicembre 2020

FIDARSI?

 Le ultime parole famose

Roberto Burioni, il più famoso dei virologi italiani, quando il 2 febbraio, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, affermò in modo lapidario che “in questo momento in Italia il rischio è zero”.

 “Virus, ora si esagera. Diamoci tutti una calmata” (Libero), “Riapriamo Milano” (Repubblica), “Morti di Coronavirus in Italia? Zero” (Il Giorno). Purtroppo, queste sciagurate rassicurazioni arrivarono proprio mentre la curva epidemica si stava impennando, contribuendo a dare la spinta decisiva alla prima ondata.

Diamoci una calmata Resterà negli annali l’improvvida iniziativa di Nicola Zingaretti, segretario del Partito democratico, che il 27 febbraio si fece promotore di un “aperitivo contro il panico” ai Navigli di Milano. Nella medesima giornata, il leader della Lega Matteo Salvini non volle essere da meno e sui social postò un video in cui esortava a “riaprire tutto”, prodigandosi quindi in un lungo elenco: “fabbriche, negozi, musei, gallerie, palestre, discoteche, bar, ristoranti, centri commerciali” e chi più ne ha più ne metta.

Erano i giorni della campagna “Milano non si ferma”, orgogliosamente rilanciata anche dal primo cittadino Giuseppe Sala. La smania di lasciarsi subito alle spalle l’emergenza non risparmiò le redazioni dei giornali, che in prima pagina esibivano titoli a nove colonne di questo tenore: “Virus, ora si esagera. Diamoci tutti una calmata” (Libero), “Riapriamo Milano” (Repubblica), “Morti di Coronavirus in Italia? Zero” (Il Giorno). Purtroppo, queste sciagurate rassicurazioni arrivarono proprio mentre la curva epidemica si stava impennando, contribuendo a dare la spinta decisiva alla prima ondata.

È solo un’influenza

 La palma d’oro spetta forse a Maria Rita Gismondo direttrice del laboratorio dell’Ospedale Sacco di Milano, che ai primi di marzo finì su tutti i notiziari per aver definito la Covid-19 “una problematica appena superiore all’influenza”“Il virus? A giugno sarà morto”.

 Ai primi di agosto Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova ed esperto prediletto dalla destra italiana, ai primi di agosto  se l’era presa con chi metteva in guardia dal clima di rilassamento: “Chi dice che avremo una seconda ondata come la Spagnola fa terrorismo”, mentre il 9 novembre, in piena seconda ondata, ha invece affermato che “il Covid è stato ingigantito”.

 l’acclamato governatore del Veneto Luca Zaia è incappato in una gaffe clamorosa quando, il 28 febbraio, vantandosi del numero ancora limitato di vittime e contagi in Veneto durante un’intervista a una televisione locale, prima aveva lodato “l’igiene del nostro popolo”, quindi aveva aggiunto nel suo italiano un po’ sgangherato che “la Cina ha pagato un grande conto di questa epidemia perché comunque li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi

 Vincenzo De Luca Celebre il suo strale del 2 maggio nei confronti dei giovani “allegri e ammucchiati”, spesso additati come untori: “Mi arrivano notizie che qualcuno vorrebbe preparare la festa di laurea.Mandiamo i carabinieri,ma li mandiamo con i lanciafiamme

 Durante l’estate abbiamo assistito a una seconda ondata di minimizzazione. Tra le tante fesserie ascoltate in quei mesi di tregua, la più discussa fu pronunciata a fine maggio daAlberto Zangrillo, primario del San Raffaele di Milano e medico personale di Silvio Berlusconi: “Il virus è clinicamente morto”. 

Proseguendo a leggere l'articolo, si direbbe che, nel resto del mondo, i professoroni  abbiano  avuto  il buonsenso di tacere , al contrario di alcuni  Capi di Stato che , come potete immaginare, meriterebbero l'Oscar per le castronerie uscite dalle loro bocche Ora, mentre il virus continua a variare arrivano i vaccini,  tutti sono d'accordo nel dire che saranno ugualmente validi, ma come fidarsi? 


4 commenti:

Cesare ha detto...

-Probabilmente- i vaccini saranno -abbastanza- validi. Qual è l'alternativa?

OLga ha detto...

Siamo nelle mani del vaccino,non ci sono altre alternative.Buona serata

nucci massimo ha detto...

Difatti non mi fido ma quando toccherà il mio turno lo farò, difronte alla certezza di ammalarmi con un virus (alla mia età) probabilmente letale preferisco il dubbio di una immunità incerta.

Fabio Melis ha detto...

Tutto deve essere testato attraverso la sperimentazione. Col tempo sapremo di più e, in ogni caso, visto che non credo si tratti di un vaccino improvvisato, meglio vaccinarsi e non restare ancora esposti ai quattro venti. In bocca al lupo peri futuro che verrà.