Oggi si ripete il gioco dei raccontini senza una vocale ed è il turno della vocale a---A.
Nella prima edizione, poco frequentata, il vincitore è senza dubbio " miscredente "
http://miscredente08.blog.kataweb.it/
erudito, grammatico , uomo di lettere.
Datevi una mossa, i giochi di parole so divertenti, in fondo la vita è tutto un gioco di parole.
Questo è il mio, e se c'è qualche errore, avvisatemi.
Il mostro spuntò d'improvviso. Lei lo vide nello specchietto retrovisore , in procinto di venirle contro, e così fu : BUM . Si sentì inerme, non le fu possibile opporsi. Dopo l'urto si sbriciolò il lunotto posteriore , cui subito seguirono un getto di liquido scuro che inzuppò le sue vesti e il volo di un cerino che le incendiò. Si ritrovò con ustioni su tutto il corpo e il dolore fisico , unito a
quell' evento crudele le oppressero il cuore.
Il tutto per un gesto feroce che un individuo col cervello in ebollizione, si inventò per esporre il proprio predominio sulle donne , un uomo non degno di questo nome.
27 commenti:
Scusami ma c’è un “a” o sbaglio?
Ora scrivo il mio raccontino.
Su e giù per quelle viuzze sporche, vide un topone fuori di un tombino: “Oddio” gridò.
Il topo - topino più che topone - si fermò di botto, osservò per bene, studiò per benino e... fuittt, si eclissò dietro un muretto. Lì, tutto intimorito, stretto contro quel muretto, non osò nemmeno muovere un pelo. Lei si fece forte e, con occhi chiusi, lo oltrepassò. Lui, il topino, venne fuori, spinse gli occhi qui e lì e fuggì veloce dentro il tombino.
sinforosa
Cara Cristiana, bella questa tua idea, raccontare una storiella trovo che te e Sinforosa siete molto brave.
Ciao e buona serata con un forte abbraccio con il bacione! e un sorriso:-)
Tomaso
Ottimo Sinfo, e grazie.
"Lo oltrepassò", ecco la a.
Cri, adesso ci provo io.
Il nome di mio figlio è Lorenzo.
È venuto come un tesoro.
Mi rende felice e mi riempie di orgoglio.
So che questo non è un vero testo, però ci sono tutte le lettere escluse le prime ed è divertente.
Kiss Cri e notte notte.
Io non ci provo neanche ma voi bravi appassionati potreste scrivere brevi raccontini con solo certe vocali o certe consonanti o certe lettere? Sarebbero come scioglilingua o scioglipenna...
:-)
Tu che ami tanto scrivere, con cognizione di causa, potresti fare di meglio .
Però ti ringrazio per aver partecipato
Blahopřejeme nevěstě a ženichovi ke šťastnému manželskému svazku.
Ci vorrebbe un ceco per quello che suggerisci..
Dai Cesare, solo una frase, breve senza a A.
Weiter gehen möglische Weise mit dem "O". Mein Leben ist voll der erste Buchstabe.
Per Unknown: scioglipalle volevi dire.
Are you kidding, McJakob?
Gus è un blogger inaffidabile.
Ciao 🙂
Non mi piacciono gli anonimi.
Manda almeno la mail, in modo che si possa parlare, come fanno tutti. Si chiama dialogo .
c'e una a...
unito a
quell' evento crudele
Prese il veicolo, quanto il medico gli disse fu insostenibile. Prese il veicolo, direzione il vuoto, percorsi bui, privi di gente e di movimento. Solitudine che vuole distruggere il suo cuore: morire come gesto liberatorio. Motore giù nel vuoto, per sempre sereno.
Ci riprovo, questa volta non dovrebbero esserci più "a A" Scusa per tutti i commenti precedenti cancellati, sono stati tutti tentativi falliti :-)))
Prese il veicolo, ciò che il medico gli disse fu insostenibile. Prese il veicolo, direzione il vuoto, percorsi bui, privi di gente e di movimento. Solitudine che vuole distruggere il suo cuore: morire come gesto figlio di un triste e necessario epilogo. Motore giù nel vuoto, per sempre sereno.
Ho visto e posto rimedio
Daniele Verzetti il Rockpoeta®
necessario epilogo
Grazie Daniele , bellissima.
Non capisco cosa voglia dire l'anonimo e gli anonimi mi stanno sullo stomaco.
Odio gli anonimi anche se non dicono "cazzo" neanche quando ci passa come il peperoncino sugli spaghetti aglio e olio. Li senti frusciare nell'ombra come topini disperati.
Mai assumersi la responsabilità delle proprie azioni, delle proprie idee, mai. E ched'è?
Voi siete quelli che tirate il sasso e poi subito nascondete la mano. Infilatevela nelle chiappe quella mano e fischiettate in turco.
Un lupo e un piccolo ovino pecoreccio vennero per bere presso lo stesso ruscello.
Più su si pose il lupo, più giù il piccolo ovino. Dopo un po’, quel pezzo di fetentone ingordo del lupo, volendo lenire il suo forte desiderio di rendere l’ovino cibo per i suoi denti, Così gli ululò :
” Tu, mi sporchi il limpido liquido del ruscello che io sto bevendo!”
“Questo non può essere, rispose il miserello, perché il liquido scorre verso di me dopo di te”.
Il reprobo feroce, sconfitto per ciò che fu detto di vero, cercò un ulteriore motivo di rendere reo l’incolpevole, e:
“ Tu, sei mesi indietro, dicesti porcherie sul mio conto”.
“Non può essere. Io sono venuto in questo mondo un giorno di meno di sei mesi”.
“Sì, mi ricordo: fu il tuo genitore che disse cose disonorevoli sul mio conto” e ciò detto, lo prese con le unghie, lo ridusse in pezzi e lo divorò.
Questo è per inveire contro quei prepotenti che tessono mille scuse inesistenti onde rendere i deboli merce per i propri ingordi ed illeciti profitti
Sei sempre il migliore.
Dovresti partecipare anche a " Insieme raccontiamo " della blogger Patricia .
Ricordo alcuni tuoi racconti, uno più bello dell'altro e il mio preferito resterà sempre Aspettiamo un bambino".
Grazie.
Grazie a te, Cri. Non ho il link di Patricia, mi piacerebbe sapere di che si tratta.
Bella traduzione della bella favola di Fedro, che da giovane sapevo a memoria. Istruttiva, ma soprattutto poetica e psicologicamente "parlante".
Posta un commento