Molti anni fa, ospiti a una cena di un amico architetto , tra pochi intimi, per l'inaugurazione della nuova casa, ci disse che la vera inaugurazione sarebbe avvenuta quando avrebbe terminato l'arredamento della taverna ; a questo punto , me ne uscii con " M i raccomando, non invitare quei tedescacci " riferendomi ad una coppia che non era presente, di cui lui si vantava di aver inventato e brevettato cure valide contro il cancro - che solo in seguito fu anche accusato di frode-Peccato che fosse presente un'altra coppia di tedeschi , clienti dell'architetto. le cui figlie erano amiche della mia. Cercai di chiarire,, ma nonostante i sorrisetti, la coppia presente , da allora , ci ignorò.
Perchè vi racconto questo? Perchè vorrei sapere se anche voi siete sati autori di gaffes.
9 commenti:
Io ne sparo di continuo.. ;)
Non puoi condirmi via così
Se hai l'imbarazzo della scelta tra le gaffes, raccontamene almeno una.
Aivoglia, capita eccome. In fondo nessuno è perfetto.
Abbraccio e buona serata Cristiana.
Sono accusato di essere un che parla poco, ma in realtà cosi facendo limito al minimo le gaffes
Costantemente.
Ecco tre mie perle (involontarie)sulla regionalità.
Arrivando trafelata al mattino a scuola con mia figlia,cerco di scusarmi con la maestra del leggero ritardo: ''Sono sempre trafelata! Sembro una terremotata dell'Irpinia,vero?''
La maestra:''Ah,sì...io comunque sono di Salerno...''
Lamentandomi con una mia conoscente del baccano sotto casa in piena stagione estiva:''Sì,va bene il divertimento! Ma è ora di finirla,qui non siamo mica a Napoli,eh!!!''
La conoscente:''Okay...ma cosa vorresti dire? Mio padre è napoletano...''
L' ultima invece è dello scorso anno ed é di mia figlia (anni 5).
In vacanza in Salento,Viola fa la conoscenza di alcuni bambini del posto.
Bambina:''Tu di dove sei? Parli in modo strano,con un altro accento...''
Mia figlia:'' Io? Io sono italiana''.
C'era un tempo che nella mia comitiva gus era l'unico a non avere una ragazza.
Qualcuno me lo fece notare e io imbarazzato dissi: "A me non piacciono le ragazze". In effetti volevo dire che loro erano *sciacquette*, mentre io cercavo una donna. Purtroppo nessuno capì la mia sottigliezza e l'interpretazione della mia frase fu quella letterale.
Chi non fa gaffes è molto controllato o molto aggressivo.
Grazie, sei stata esauriente.
Io ne faccio spesso e volentieri per colpa della mia timidezza. Una delle più simpatiche è accaduta quando ho rivisto un mio cugino dopo tanti anni e l'ho incontrato in una libreria della mia città d'origine. Ho esordito con un: ciao, come mai qui? Come se incontrarlo in libreria fosse la cosa più incredibile del mondo... invece volevo intendere che era strano vedersi dopo tanti anni lontano dalle nostre case e famiglie , dove era consuetudine vederci!
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