27 febbraio 2021
26 febbraio 2021
Mi sembra giusto.
24 febbraio 2021
Temo che abbia ragione lui
Fondazione Bill Gates, previsione shock per l'Italia: tante ...
L’ultimo report del centro di ricerca di Bill Gates ha provato a prevedere lo scenario pandemico in Italia da qui fino a giugno: si rischiano fino a altri 33.000 morti senza una accelerata sui vaccini, con diverse Regioni che vengono indicate con un alto livello di rischio.In Italia tra marzo e aprile ci potrebbe essere l’apice della terza ondata del Covid, con i morti che da qui a giugno potrebbero essere fino a 33.000 se non ci sarà una accelerata sul fronte dei vaccini.
Questo è il responso per quanto riguarda l’Italia dell’Institute for health metrics and evaluation, un centro considerato tra i più autorevoli nel settore con sede a Seattle e che è stato voluto nel 2007 dalla Fondazione Bill Gates.
Il report aggiornato, che include anche il fattore delle varianti, ha ipotizzato lo scenario nel nostro Paese considerando possibili misure restrittive in caso di aumento dei contagi e che la campagna vaccinale subisca dei ritardi visti i tagli nelle forniture.
Conti alla mano, l’immunità di gregge nel nostro Paese è ancora ben lontana. Con il ritmo attuale, il rischio concreto è di arrivare a giugno con soltanto poco meno del 15% di italiani vaccinati. Il problema, guardando le statistiche fornite dal ministero della Salute, è la mancanza di un numero adeguato di dosi. Mancano forniture necessarie per dare una decisa accelerazione alla campagna. Diversamente, la soglia minima di vaccinati utile a mettere in sicurezza l’Italia si potrebbe raggiungere soltanto dopo l’estate o in pieno autunno.
23 febbraio 2021
RISTORANTI
Mi scoccia, ma questa volta devo dare ragione a Salvini.
Il capo del Carroccio dopo il colloquio con Draghi: "Tuteliamo la salute, ma torniamo alla vita". Il ministro per l'agricoltura Patuanelli: "Facciamo ripartire la ristorazione". Il governatore Bonaccini. "Ragionevole". Contrari altri dem.
Così come possono essere aperti a mezzogiorno, altrettanto mi sembra fattibile l'apertura serale, con le stesse precauzioni. Al massimo ci si dovrà recare prima.
ETTORE il cane che chiede perdono
22 febbraio 2021
I dittatori si salvano sempre
Sapevo di Zaniboni e Lucetti, ma non conoscevo la storia di Violet Gibson, l'irlandese che il 7 aprile 1926 a Roma provò a uccidere Benito Mussolini con una St Etienne 1892 nascosta sotto la veste nera, verrà onorata con una targa nella capitale irlandese.
Irlanda,’omaggio alla donna che sparò al Duce
Il 7 Aprile 1926, Gibson aspetta il dittatore italiano in piazza del Campidoglio, a Roma, dopo un convegno con un'associazione di chirurghi. Con sé ha anche una grossa pietra. All'improvviso, tra la folla, prende la pistola e spara. Il primo colpo sfiora e ferisce al naso Mussolini, che si scansa all'ultimo. Il secondo si inceppa nell'arma, e forse pure il terzo. La polizia arresta la donna prima che venga linciata. Agli inquirenti Gibson dirà di aver provato ad ammazzare Mussolini "per glorificare Dio, che mi ha mandato un angelo". La donna viene presto estradata in Inghilterra, a condizione che non sia mai rilasciata." Adesso basta". dice Barrie Dowdall, marito e collaboratore di Siobhan Lynam autrice del documentario The Woman who shot Mussolini del 2014: "Se Gibson fosse stata un uomo avrebbe già avuto una statua. Invece, perché donna, fu per tutti una matta. Ma chi era più matto, lei o Mussolini?".
Dei quattro tentativi di omicidio di Mussolini, Gibson è colei andata più vicino all'obiettivo. Anche per questo "non può essere dimenticata", dice alla Bbc Mannix Flynn, consigliere regionale di Dublino, che ha presentato la mozione per la targa commemorativa: "Come capitato a molti autori di gesti straordinari, soprattutto se donne, Gibson è stata dimenticata dall'establishment britannico e irlandese.
21 febbraio 2021
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Misure, la svolta di Draghi: il decreto già domani. Nuovi criteri per i divieti
L’orientamento del governo, rigore, sobrietà nelle comunicazioni, un unico portavoce per il Comitato tecnico scientifico, stop agli allarmi continui dei virologi in tv ma anche invito alle forze politiche (vedi Lega) ad evitare insistenti appelli a riaperture che in questo momento non sono praticabili, è emerso ieri pomeriggio durante una conference call alla quale Draghi ha invitato i ministri Speranza, Gelmini, Franco, Patuanelli, Giorgetti, Franceschini. Sobrietà, condivisione delle scelte, unità, le linee guida, dunque.
E occorre che le misure siano conosciute con congruo anticipo e tempestività dai cittadini e dalle imprese». Insomma, come sostengono da tempo molti governatori e anche alcuni membri del Cts, andare in un ristorante o in un museo osservando rigidi protocolli che garantiscono distanziamento e misure di sicurezza, non è la stessa cosa che stare assembrati davanti a un locale per un aperitivo o andare a un concerto.
Lasciare lavorare, se serve anche con protocolli più rigidi, le attività commerciali e produttive sicure e prevedere indennizzi adeguati per chi deve rimanere chiuso. È quello che i presidenti di Regione chiedono al governo in una piattaforma di proposte che verrà consegnata alla ministra degli Affari regionali Maria Stella Gelmini.
19 febbraio 2021
antisemitismo.
Liliana Segre vaccinata, insulti choc sui social: «Neanche i tedeschi sono riusciti ad ammazzarla...»
17 febbraio 2021
ALL TOGESER
Doveva trovare una soluzione e forse sapeva cosa fare e a chi rivolgersi
Decise che l'avrebbe messa al corrente. La chiamò al telefono e le chiese se poteva passare da lei per un consiglio. L'amica le disse di raggiungerla in ufficio. Si mise in macchina e la raggiunse
Ingaggiai un investigatore privato per anticipare tutte le sue mosse.
Intanto decisi di partire per una vacanza tutta mia.
Ma dovetti cambiare il mio aspetto ed il mio nome.
"Stavolta vincerò io vedrai!"
Si incrociarono con i suoi e subito lei si sentì meglio
Nel tempo son quasi raddoppiati. Penso che la notizia le faccia piacere
Lo vuole il buon Dio
09 febbraio 2021
Per chi ne ha voglia e detesta il Capitano quanto me.
Salvini e il suo doppio europeista e pragmatico. Il lupo entra al governo con la cuffia della nonna
DI FRANCESCO MERLO
Di sicuro Salvini sembra il lupo con la cuffia della nonna ancora abbassata sulla faccia quando promette: “Col Pd avremo frequentazioni assidue”. E probabilmente ha, come modelli, quei due malandrini maneschi e ubriaconi di Bud Spencer e Terence Hill che, costretti a frequentare i coloni pacifisti, si misero a bere solo acqua e addirittura insegnarono loro a difendersi non porgendo più l’altra guancia: “Perché il Signore dice che c’è un tempo per combattere”. Né Trinità né Gringo avevano però promesso, come fece Salvini, di radere al suolo i campi rom, sparare sui barconi dei disperati e castrare i delinquenti. Oggi invece dice: “Difenderemo i confini nazionali che coincidono con quelli europei”.
E si intuisce la bile mortificata e si percepisce la fatica di essere un altro proprio come in quegli stralunati cinquanta secondi di silenzio davanti alla Gruber che gli aveva chiesto dell’Europa e del suo assenteismo di parlamentare: “un silenzio cantatore”, si dice a Napoli, e dall’altra parte il coro muto della Butterfly di Lilli e degli altri suoi ospiti, 50 secondi di televisione alla John Cage, la conferma che il silenzio non esiste.E va bene che siamo nel paese delle mille identità, ma più che il solito, abusato Machiavelli ci vuole un comico per accreditare un capitan Salvini in combattimento contro se stesso. Insomma Salvini si illude. Gli italiani non gli credono quando, atteggiandosi a Churchill, dice: “Sono pragmatico”. Non è necessario avere studiato Isaiah Berlin per capire che il pragmatismo a cui si ispira non è la filosofia politica anglosassone ma è la furbizia politica meridiana, la destrezza di mano del terrone padano: “Sono pragmatico- ripete -, sono un uomo concreto, lascio agli altri le etichette: fascista, comunista, europeista.
A me interessa che taglieremo le tasse con l’aiuto del professor Draghi”. Ma gli italiani non gli credono perché davvero e molto lo hanno amato ruvido e irsuto nelle dirette Instagram all'una di notte, quando si presentava in calzoncini del Milan e infradito ai piedi e diceva "Scusate la maglietta da baseball e la braga corta, io a casa mi vesto così". Gli italiani non credono al dramma del Salvini buono che si batte a duello con il Salvini cattivo come nel William Wilson di Edgar Allan Poe (al cinema lo interpretava Alain Delon), al Salvini che parla sui soffiati “noi siamo con il cuore e con il cervello dentro l’Europa” contro quell’altro che arrivò a coprire di bile nera persino Claudio Baglioni che lo aveva invitato a non isolare e a non incattivire l'Italia.
Il Salvini che ora dice, “a noi va bene che l’immigrazione venga trattata con la legislazione europea” è ancora e sempre quello che nel potere italiano fu davvero Superman e l'Uomo Ragno. E si sente bene che si sforza di reprimersi quando si spiega : “Se qualche potere forte dell’Europa aiuta l’Italia a curarsi, evviva. Io sono per l’adozione del codice degli appalti europeo al posto di quello italiano che è una bufala. Ripeto: se c’è qualcosa cha arriva dall’Europa,perché no?”.
La verità, intuitiva, è che Salvini da molti mesi ha rinunziato alle insolenze perché è in preda a uno smarrimento non facile da esprimere. Studia i codici della moderazione da quando a Bologna lo sconfissero - ricordate? – le sardine. Altro che diavolo in riposo a Ponte Lungo! In questi lunghissimi mesi si è accorto che in Italia non c'è pietà per il vincitore bastonato, sa che al superpotente in caduta gli italiani non preparano mai la ghigliottina, ma lo decapitano con la pernacchia. Ecco dunque cos’è Draghi per lui: l’ultima chance prima della pernacchia, un salvagente per acquattarsi in attesa di tornare in campo.
E sembra già vederlo domani nel “Salone della lupa”, attaccato ai braccioli della poltrona, mascherato da Cherubino di Mozart, "non so più cosa son, cosa faccio", trattenersi in maniera sgangherata davanti a Draghi che forse gli permetterà di travestirsi per tornare se stesso. Certamente Draghi sa che c’è ancora e sempre la ruspa dietro il dito dell’inaudito: “Sull’immigrazione mi hanno messo addosso solo etichette”. Ma come? Un uomo si impegna nella vita, definisce la propria faccia con il ghigno e con il grugno che conquista la copertina di Time sotto il titolo “il nuovo volto dell’Europa”, e poi per piacere a Mario Draghi rinnega il “prima gli italiani” e si mette persino a lodare, nientemeno, Lucia Azzolina e pure quel giustizialista di Bonafede?: “Vanno bene al governo, non ho pregiudizi verso di loro e verso nessuno”. Viene quasi voglia di aiutare questo goffo Salvini da salotto a mettersi comodo, a indossare qualcosa di libero e selvaggio, magari sbaciucchiando i santi e le madonne.Solo quando gli sono arrivati addosso i raggi gamma della parola “Fornero” Salvini è tornato, sia pure per un momento, il terribile Hulk che non ci piace ma che conosciamo, il capitan Fracassa dei “pieni poteri”. La Fornero infatti lo eccita più dell’Europa, più della Boldrini e solo un po’ meno della capitana Carola Rackete che - ricordate? - più insultava e più seduceva una certa Italia in decomposizione: “sbruffoncella, fuorilegge, complice dei trafficanti, assassina, delinquente, criminale”.
Ecco invece il Salvini buono su Elsa Fornero: ”E’ chiaro ed evidente che se uno mi mettesse la dottoressa Fornero ministra del lavoro sarebbe complicato”. E ha chiuso gli occhi, rapito dalla nostalgia per quel se stesso che mandava le squadre di energumeni a San Carlo Canavese a rumoreggiare davanti a una villetta chiusa.
07 febbraio 2021
L'altro PARADISO
Il mondo animalista piange la 63enne di Rho, rimasta uccisa con un altro volontario e il conducente di un tir mentre accompagnava alcuni animali: "Grazie per la tua generosità, ci mancherai"
La storia del ponte dell'arcobaleno è arrivata fino a noi dagli Indiani d’America. Sono stati loro, infatti, che per la prima volta hanno parlato di questo luogo meraviglioso,
06 febbraio 2021
Il boia di Bruxelles
https://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/13_dicembre_15/salvini-primo-discorso-leader-le
A L LINGOTTO DI TORINO 2015
Salvini, primo discorso da leader della Lega
«L’euro è un crimine contro l’umanità»
Il nuovo segretario: «Insieme contro il boia di Bruxelles »
E ai giornalisti: «Parassiti, avete rotto i c...»
05 febbraio 2021
Capitale umano
Ieri, nella trasmissione 'Quante storie' su Rai 3 l'ospite Sabino Cassese , parlando dei giovani e del loro incerto futuro, ha affermato che non il 30%, bensì il 50% degli italiani cioè la METÀ degli ITALIANI SONO ANALFABETI FUNZIONALI O DI RITORNO - Sabino Cassese #Byoblu24
04 febbraio 2021
SUPERMARIO
Super Mario Draghi, in una via di Barcellona il murale di TvBoy sul presidente incaricato
BRIVIDI
https://www.money.it/?page=sondaggio_singolo&id=58
Volete divertirvi ?
Quando ho letto che , se ci fossero le elezioni, il Partito di M. come Meloni, sarebbe il più votato, mi son venuti i brividi.
02 febbraio 2021
01 febbraio 2021
Putin, altro che sovranista.
Le manifestazioni in Russia spingono Vladimir Putin sulla difensiva
Pierre Haski, France Inter, Francia
Le proteste in sostegno di Alexej Navalnyj continuano e gli arresti del 31 gennaio dimostrano che il Cremlino sta prendendo molto sul serio la questione. Ma difficilmente farà qualcosa per disinnescare la crisi.
Il vice primo ministro Quando Matteo Salvini era vice primo ministro , ha fatto un elogio al presidente russo Vladimir Putin e ha promesso di stabilire relazioni con Mosca.
"Lavorerò per tornare ad avere buoni rapporti con la Russia. Putin è un grande presidente. E lo dico perché lo penso, non perché mi abbiano pagato come ritiene qualche giornale
Salvini ha continuato poi facendo elogi ad altri leader politici, considerati “populisti” tra i quali, che a detta sua meritano il massimo rispetto, tra i quali: il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro e il primo ministro ungherese Viktor Orban.
Salvini è noto per le sue posizioni filo-russe, e ha ripetutamente chiesto la revoca delle sanzioni da Mosca. A luglio, dopo aver preso parte alla cena che il Primo Ministro italiano Giuseppe Conte in occasione della visita di Vladimir Putin in Italia e in Vaticano, Salvini ha definito il leader russo una di quelle persone che lasceranno un segno nella storia "e ha notato che Putin è una "persona semplice".