E altri
Tra questi insulti, in basso a sinistra, potete leggere "Questa è la sindrome di troia, altro che Stoccolma". A questo riguardo, mi sino informata.
La sindrome di Stoccolma è un particolare stato di dipendenza psicologica e/o affettiva che si manifesta in alcuni casi in vittime di episodi di violenza fisica, verbale o psicologica. Il soggetto affetto dalla sindrome, durante i maltrattamenti subiti, prova un sentimento positivo nei confronti del proprio aggressore che può spingersi fino all'amore e alla totale sottomissione volontaria, instaurando in questo modo una sorta di alleanza e solidarietà tra vittima e carnefice.[ La sindrome viene spesso evocata nei resoconti giornalistici o in opere di fantasia[3] ma non è inserita in nessun sistema internazionale di classificazione psichiatrica[4], non è classificata in nessun manuale di psicologia, ed è stata nominata soltanto in un ridotto numero di studi scientifici.
Non sono assolutamente all'altezza di fare ipotesi, per quanto riguarda la travagliata esperienza di Silvia Romano, ma mi sembra augurabile che la ragazza abbia scelto questa scappatoia. Cosa ne pensate e, soprattutto tu Cesare, puoi esprimere una tua autorevole opinione? Grazie!
Che vergogna!Saluti OLga
RispondiEliminaNon frequento i social e perciò ho saputo di questi feroci e volgari attacchi dalla lettura dei vostri blog. Quello che più mi fa male e mi fa rabbia è che buona parte di queste violenze verbali siano perpetrate da donne, contro una donna, giovane e indifesa. Bella sorellanza! Eravamo più avanti negli anni Settanta.
RispondiEliminaPenso che la ragazza andrebbe lasciata in pace.
RispondiEliminaPerchi non lo sapesse, Unknown , oltre ad essere un caro amico, è uno psichiatra,ma laconico in tutti i suoi commenti.
EliminaCesare, cosa ne pensi della sindrome di Stoccolma?
Penso che sia un'idea cara ai giornalisti in cerca di titoloni.
EliminaCara Cristiana, non ce tanto da dire! solo che è ! Una vera vergogna!!!
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
La madre degli imbecilli è sempre incinta.
RispondiEliminaNon approvo certamente i feroci e volgari attacchi che sono stati rivolti a Silvia Romano suii social e non solo pur tuttavia alcuni interrogativi me li sono posti sia sul pagamento del riscatto sia sulla sua conversione . Oggi su Repubblica c'è un articolo di Tahar Ben Jelloun che a mio parere dice delle cose molto giuste.
RispondiEliminaSilvia Romano è comparsa in tenuta islamista , vale a dire la tenuta di un Islam rigorista , integralista e anti occidentale . Il velo, l'ibaya sono dei simboli recenti di un Islam duro, protestatario e identitario così dice Jelloun.e questo mi fa riflettere. Certamente andava fatto di tutto per liberarla ma sapere che i soldi del riscatto possono essere usati per finanziare la jihad a me non sta bene . Non vorrei sembrare cinica perchè dal punto di vista umano è chiaro che mi dispiace per questa ragazza ma il problema a mio modestissimo parere è un po' più complicato.
L'ho letto Maria e ho letto tutte le varie opinioni.
EliminaE' un caso estremamente complesso, con sullo sfondo varie possibilità anche terribili, per esempio, quando qualcuno insinua che finga per proteggersi da minacce rivolte a lei o alla famiglia.
Sono super felice del ritorno di Silvia e penso a tutto quello che deve aver vissuto in questo anno e mezzo, lei e i suoi cari, la sua mamma, poi! Una sofferenza inesprimibile.
RispondiEliminaA tutti quelli che pensano e scrivono quelle schifezze vorrei che prima di morire, magari a cento cinquant'anni, vivessero direttamente o indirettamente l'esperienza vissuta da Silvia o dai suoi cari, solo così, forse, capirebbero e riuscirebbero a mettere un freno alla loro povera e limitata mente.
sinforosa
Sappiamo troppo poco per poter giudicare, sempre ammesso che abbiamo il diritto di giudicare.
RispondiEliminaNon abbiamo nessun diritto di giudicare, solo di essere lieti della liberazione. Chiediamoci cosa ci disturba, cosa disturba gli occhiuti benpensanti, nella liberazione di questa ragazza.
EliminaVorrei dire brevemente due cose.
RispondiEliminaIn questi giorni ho letto con quanta cattiveria Silvia sia stata attaccata sui social al punto che il suo profilo FB è stato chiuso.
1)Qualche settimana fa è stato liberato un altro rapito, Luca Tacchetto. E' successo in piena emergenza coronavirus, è tornato a casa assieme alla sua compagna. Anche lui convertito, anche lui vestito con abiti locali. Era stato sequestrato da un gruppo Jjadista vicino Al Qaeda. Sembra che si siano liberati da soli, cosa che non è successa con gli altri rapiti e liberati nel 2019 Sandrini e Zanotti. Ma nessuno e dico nessuno, ha fatto caso ai loro abiti e ha puntato il dito sulla conversione.
2)I riscatti si pagano tutte le volte; sono oggetto di trattative che vanno avanti anche per anni. Sicuramente servono per la "causa", ma fa sollevare il mondo intero questa cosa.
Invece tutti zitti se pensiamo al quantitativo di armi che l'Italia produce e che, legalmente, vengono vendute ai finanziatori di guerre fratricide in tutto il mondo.
Ma la macchina dell'odio si è mossa solo per colpire Silvia Romano. Vergogna.
Il profilo di FB è stato reso privato, non chiuso.
EliminaDel resto paghiamo per anni fior di quattrini a tizi che se La Russano sugli scranni del Parlamento quando non stanno lì, peggio ancora, a fare danni al Paese, che pagare una somma di denari una tantum per salvare una vita umana mi sta più che bene.
EliminaMi è arrivato un video dove una signora medico che è stata in Africa dice che là c'è bisogno di medici, di ingegneri... non serve chi va a far giocare i bambini o a fare compagnia, non serve chi non ha una specifica qualifica per fare qualcosa.
RispondiEliminaNon so se credere a questa cosa, ma ho un amico che nel Malwi sta facendo grandi cose senza avere nessuna conoscenza specifica. La si doveva riportare a casa? OK, l'abbiamo fatto poi se è mussulmana in un paese dove la metà sono atei e l'altra meta son credenti quasi tutti non praticanti e a baciare il crocifisso è rimasto solo un idiota ma che importanza ha?
Resto davvero sconcertata e sconfortata davanti a queste manifestazioni di violenza anche solo verbale.
RispondiEliminaAnche se riconosco che sia una faccenda molto delicata, con più sfaccettature, essere felici per la liberazione di una ragazza giovane e coraggiosa che è partita non per soldi nè per gloria, ma per fare del bene come volontaria credo che sia proprio il minimo!
E poi penso ai suoi genitori e posso solo immaginare cosa abbiano passato in questi lunghissimi mesi... riabbracciarla deve essere stato un po' come vederla nascere di nuovo.
Odio, a questo ha portato la politica della Destra cialtrona e la vergognosa ignoranza di milioni di italioti invidiosi.
RispondiEliminaCiao fulvio
La gente "piccola", trova più facile odiare che amare.
RispondiElimina